mercoledì 7 marzo 2018
Neve e pioggia fanno esplodere l'annoso problema dell'asfalto dissestato. Strade chiuse, pneumatici a terra. Oggi l'assessore al Lavori pubblici Gatta incontra i Muncipi e promette fondi
Emergenza buche, il Campidoglio annuncia "un Piano Marshall"
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Una nevicata e tre giorni di pioggia fanno riesplodere l'annoso problema dell'asfalto nelle strade romane. Da Nord a Sud, dal centro storico alle periferie, le strade sono un percorso a ostacoli che mette a dura prova pneumatici, ammortizzatori e nervi dei romani. Tra le imprecazioni dei motociclisti a rischio incidente e degli automobilisti con le gomme a terra, il Campidoglio prova a correre ai ripari mettendo sul piatto risorse aggiuntive per sistemare le "strade gruviera", un percorso di guerra che costringe le auto della Polizia Municipale a sostare coi lampeggianti accesi davanti alle buche più rovinose. Oggi sul tema buche ci sarà un vertice tra l'assessore ai lavori pubblici Margherita Gatta e i Municipi per dare spinta al "piano Marshall" per la viabilità capitolina.

Da Palazzo Senatorio, l'assessore ai Lavori Pubblici, Margherita Gatta, si dice consapevole «dei disagi che stanno sopportando i cittadini romani. La pioggia è penetrata sotto l'asfalto, poi con l'arrivo del ghiaccio, l'asfalto si è spaccato - spiega - Voglio però rassicurare i cittadini che noi stiamo intervenendo in maniera puntuale per ripristinare al più presto l'ordinaria viabilità. Per moltissimi anni c'è stata un'assenza totale di manutenzione stradale. Questa amministrazione l'ha messa tra le sue priorità». Per ora, aggiunge la Gatta, finché le strade sono bagnate si potranno solo rattoppare le buche con l'asfalto a freddo, che però dura ben poco. E il Campidoglio - denuncia il consigliere Davide Bordoni (FI) - impone limiti di velocità di 30 km all'ora anche su grandi via di scorrimento.

Sabrina Alfonsi, presidente dem del I municipio di Roma centro chiede fondi: «Hanno trovato i soldi in bilancio da mettere immediatamente a disposizione dei Municipi? Noi partiamo da una situazione già molto critica: per il rifacimento delle strade, dal momento che loro avevano detto in campagna elettorale di non volere le "toppe" ma di voler rifare le strade, avremmo bisogno di 40 milioni di euro solo per il I Municipio, cifra che sarebbe alta per qualunque bilancio, motivo per cui avevamo chiesto 12 milioni - prosegue - ma a fronte dei 12 milioni richiesti ce ne hanno dati soltanto 2». Alfonsi ricorda che solo I Municipio «ha quasi 4,5 milioni di metri quadri di superficie stradale, con i soldi che il Campidoglio ci dà per la manutenzione ordinaria, e cioè 1,8 milioni, noi abbiamo a disposizione 30 centesimi al metro quadro».

Nei casi più gravi si ricorre alla chiusura, misura che al momento riguarda ben 60 strade, per un tratto o interamente, causa "dissesto del manto stradale" (quando va bene, in alcuni casi la causa è indicata senza mezzi termini: "voragine"). Decine di rallentamenti, almeno 20 restringimenti di carreggiata, una cinquantina di zone ingolfate dal traffico. La mappa dell'emergenza buche è online su "Luceverde", il sito aggiornato in tempo reale sulla mobilità capitolina gestito dalla Polizia municipale e dall'Aci. In alcune zone le vie della città sono illeggibili, coperte di simboli allarmanti: chiusura strade, code, lavori in corso, incidente, restringimento carreggiata. Da nord a sud, dal centro in periferia, un automobilista che volesse pianificare un percorso usando questa mappa può rassegnarsi: sarà pressochè impossibile trovare una zona "libera" da problemi. Si parte dal Tufello, periferia nord, a via Chiana, quartiere Salario, alla vicina Nomentana. Da evitare il Lungotevere: è chiuso da ieri il Ponte Palatino, in direzione lungotevere Ripa, con ovvie conseguenze sulla viabilità della zona. Andando verso sud, per uscire dalla città, meglio dribblare via Ardeatina: causa buche ci sono dei tratti di strada chiusi. E ancora, problemi sulla Tangenziale Est, dove si è aperta una voragine, così come su via Cristoforo Colombo, su via Ostiense in zona San Paolo (dove uno sfortunato automobilista è finito con tutta la macchina dentro una grande buca piena d'acqua).

C'è chi da tempo ha iniziato una mappatura, inevitabilmente in progress, dell'asfalto dissestato in città, ammalorato - come dicono i tecnici - anche in parte per interventi pregressi errati: sono gli inventori di un app chiamata Decoro Urbano nata nel 2011 che negli ultimi tre mesi ha registrato 110 nuove segnalazioni di buche in città. Circa diecimila complessivamente le segnalazioni registrate sul dissesto stradale a Roma in sette anni.

Ciò che certamente non è mancato a Roma, da oltre un decennio, è l'avvicendarsi di piani e soluzioni per l'annoso problema delle buche: dal maxi appalto Romeo per la manutenzione stradale alle più recenti iniziative "dal basso" come Tappami, i volontari che coprivano da soli le buche in città. Roberto Giachetti durante la campagna elettorale del 2016 aveva lanciato l'idea di un numero verde per le segnalazioni chiamandolo 06-zero buche. Per Virginia Raggi, invece, il mantra nella manutenzione è «fare le cose per bene». Di qui l'operazione "Strade Nuove" con lavori programmati per circa 90 milioni di euro e 88 interventi di cui 40 già realizzati. Poi, durante l'emergenza neve, i 1.800 interventi su strada realizzati dalla task force capitolina. E adesso, dopo l'ondata di maltempo, è in arrivo il piano per la viabilità con fondi aggiuntivi a disposizione dei municipi.

Mentre il Codacons paventa "una valanga di cause risarcitorie contro il Comune per l'emergenza buche a Roma" e Assotutela annuncia un esposto in Procura, c'è chi la prende con ironia. Come gli utenti twitter che stanno rilanciando l'hashtag #cinebuche, riadattando il tema in chiave cinematografica: da "Maledetto il giorno che ce sò cascato", "Non è un paese per gomme" o "Voragine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto". C'è chi propone corsi di speleologia e chi con Photoshop trasforma le buche allagate in stagni da pesca. E su Facebbok c'è chi propone di smettere di riempire le buche e livellare Roma verso il basso: «Il problema non sono le buche, ma quei tratti di asfalto che le interrompono continuamente».

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