lunedì 13 febbraio 2023
Romano, classe '65, avvocato ed ex capo della Croce Rossa, ha militato da ragazzo nel Fronte della gioventù
Francesco Rocca

Francesco Rocca - Fotogramma

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Romano, classe '65, avvocato ed ex capo della Croce Rossa, Francesco Rocca, il candidato del centrodestra per la presidenza alla Regione Lazio, frequenta la politica attiva fin da giovanissimo nel Fronte della Gioventù (amico da sempre dell'esponente di Fdi e vice presidente della Camera Fabio Rampelli), l'associazione giovanile del Msi. Cresciuto a Ostia, in un ambiente difficile, subisce una condanna per spaccio di droga che, come ha raccontato lui stesso, rappresenta un punto di svolta nella sua vita e un'occasione di riscatto negli anni a seguire grazie al volontariato. Un mondo al quale si avvicina dopo la laurea in giurisprudenza e grazie ai gesuiti. Nella seconda metà degli anni Novanta si occupa di processi di mafia e per cinque anni vive sotto scorta. Nel frattempo, all'attività di volontariato, affianca quella di manager sanitario con due istituti pubblici di assistenza e beneficenza (Ipab), il "Santa Maria in Aquiro" e l'Asilo della Patria.

Dal 2003 al 2007 è a capo dell'ospedale Sant'Andrea di Roma, durante la presidenza nel Lazio di Francesco Storace. Nel 2007 arriva anche il primo incarico in Croce Rossa, come capo dipartimento delle operazioni di emergenza. Con Gianni Alemanno in Campidoglio, nel 2008, è capo del dipartimento Salute e Attività sociali per poi assumere il ruolo di commissario straordinario della Croce Rossa. Nel 2013 diventa presidente nazionale dell'associazione - carica che ha mantenuto fino a poco prima della corsa elettorale - mentre nel 2017 viene nominato presidente della Federazione internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, poi riconfermato nel 2022. Sono molte le sfide affrontate in Croce rossa, come quelle legate ai terremoti che hanno devastato il centro Italia, l'Abruzzo e l'Emilia. Ha inoltre guidato anche la campagna vaccinale nel Lazio durante la pandemia da Covid-19, la stessa che il suo avversario alle regionali, Alessio D'Amato, ha gestito come assessore alla Salute della giunta guidata da Nicola Zingaretti.

Due matrimoni alle spalle, padre di due figli Matteo e Giorgio, recentemente è diventato anche nonno. La sua candidatura è stata scelta direttamente dalla premier Giorgia Meloni, che lo ha sostenuto con convinzione anche di fronte alle critiche degli alleati.



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