mercoledì 27 aprile 2011
Un'ordinanza di custodia cautelare è stata emessa nei confronti del boss di Cosa Nostra, Totò Riina, nell'ambito dell'inchiesta sulla strage del rapido 904, che causò 15 morti, avvenuta il 23 dicembre 1984. Riina è indicato come mandante della strage, per la quale è stato già condannato, tra gli altri, il boss mafioso Pippo Calò.
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Un'ordinanza di custodia cautelare è stata emessa nei confronti del boss di Cosa Nostra, Totò Riina, nell'ambito dell'inchiesta, coordinata dalla Dda di Napoli, sulla strage del rapido 904, che causò 15 morti, avvenuta il 23 dicembre 1984. Riina è indicato come mandante della strage, per la quale è stato già condannato con sentenza definitiva, tra gli altri, il boss mafioso Pippo Calò.Per questa strage la quinta sezione della Cassazione, dopo un travagliato iter processuale che vide anche un annullamento di sentenza da parte della prima sezione della stessa Corte presieduta da Corrado Carnevale nel 1991, confermò il 24 novembre 1994 le condanne all'ergastolo per il boss mafioso Pippo Calò, considerato il mandante, e Guido Cercola, ma anche la matrice "terroristica-mafiosa" di quanto accadde il 23 dicembre del 1984. Tra le pene inflitte, anche tre anni al boss di camorra Giuseppe Misso per detenzione di esplosivo. Esplosivo, come indicò un procedimento nato da uno stralcio dell'inchiesta condotta da Pier Luigi Vigna, consegnato a Misso dall'allora parlamentare del Msi Massimo Abbatangelo, assolto dal reato di strage ma condannato a sei anni a febbraio nel 1994 dalla Corte di Assise di Appello di Firenze. L'attentato avvenne alle 19.08 dell'antivigilia di Natale sul rapido 904 Napoli-Milano che percorreva la direttissima in direzione Nord all'interno del tunnel della grande galleria dell'Appennino in località Vernio. L'esplosivo era stato collocato sul portabagagli della nona carrozza di II classe, probabilmente durante la sosta nella stazione di Firenze.
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