mercoledì 18 giugno 2014
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Un esercito silenzioso, in fuga dall'orrore della guerra e dallo spettro della povertà. Si avvicina il 20 giugno, giorno che da tredici anni viene dedicata ai rifugiati di tutto il mondo. La ricorrenza è stata istituita dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite in occasione delle celebrazioni dei 50 anni dalla Convenzione di Ginevra sullo status dei rifugiati del 1951. Secondo le stime dell'Unhcr (Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati), analizzando 44 paesi industrializzati, nel mondo sono oltre 45 milioni le persone che nel 2013 sono state costrette a mettersi in fuga dai loro paesi per guerre e persecuzioni. Nel 2012 erano 42,5 milioni, mentre nel 2010 se ne contavano 43,7 milioni. Dal dato complessivo risulta che l'80 per cento delle persone in fuga si trova in "paesi in via di sviluppo", il 49 per cento sono donne e il 46 per cento sono minori di 18 anni. Gli sfollati interni- persone cioè costrette ad abbandonare le proprie abitazioni ma che sono rimaste all'interno del proprio paese -raggiungono quota 29 milioni (il numero più alto da oltre vent'anni) nel 2013. 

In mano i documenti, in un sacco di plastica le poche cose sopravvissute alla vita "di prima". In marcia tra le macerie, il volto contratto in una smorfia di paura, questa donna fugge da Mosul (Iraq) assediata dai jihadisti. (La Presse)  Ammontano a 612.700 le persone che hanno chiesto asilo nel 2013, la cifra annuale più alta rilevata dal 2001. Coerentemente con il cambiamento delle dinamiche internazionali, l'Afghanistan, che negli ultimi due anni era stato il principale paese di origine dei richiedenti asilo a livello mondiale, si assesta ora al terzo posto in termini di nuove richieste, alle spalle della Siria e della Federazione russa. Tra i primi dieci paesi di origine sei sono attualmente teatro di violenze o conflitti: Siria, Afghanistan, Eritrea, Somalia, Iraq e Pakistan. L'Europa è la regione che ha visto il più elevato aumento di richiedenti asilo, i cui 38 paesi hanno complessivamente ricevuto 484.600 richieste, segnando un aumento di un terzo rispetto al 2012.

 

Un bimbo in braccio ad un giovane papà, la speranza di un domani migliore, e sullo sfondo una lunga coda di persone che attende di poter entrare nel campo profughi di Irbil, 350 chilometri a nord di Baghdad. (La Presse)rifugiati in Italia risultano - dati Unhcr - oltre 65 mila (dato aggiornato ai primi mesi del 2013), erano 58 mila nel 2011 e 56 mila nel 2010, con un'incidenza sul totale della popolazione (60,8 milioni di abitanti) pari allo 0,1 per cento. Le domande d'asilo presentate nel 2013 sono state 27.800, erano oltre 17 mila nel 2012 e 37 mila nel 2011. Un calo significativo, determinato prevalentemente dalla fine della fase più drammatica delle violenze in Nord Africa. Il numero di rifugiati, colloca l'Italia al sesto posto tra i paesi europei.

La fuga è finita, adesso c'è un tetto sopra la testa e un posto dove ricominciare a vivere. Quelle tende tutte uguali sono la cosa più simile ad una casa per chi ha perso tutto. (La Presse)  

La Germania - con 109.600 istanze - è stato il paese con il maggior numero di nuove domande di asilo. Anche la Francia (60.100) e la Svezia (54.300) sono state tra i principali paesi di destinazione. Nel 2013 in Turchia, che è attualemente il paese europeo che ospita il maggior numero di rifugiati a causa della crisi in Siria (con una popolazione di rifugiati siriani registrati di 640.889 unità, al 18 marzo del 2014), sono state presentate 44.800 domande d'asilo, soprattutto da parte di cittadini iracheni e afghani.

Portare via più cose possibili. Sperando di ricominciare una vita nuova lontano dalla guerra.Questi tre ragazzi iracheni ci provano. Con una vecchia auto e un sorriso (La Presse). In America (98mila domande) il principale paese di origine dei richiedenti asilo è stata la Cina. Il Canada, in cui sono avvenuti recenti cambiamenti nelle politiche in materia di asilo, ha ricevuto circa 10.400 domande di asilo, la metà del numero di richieste presentate nel 2012. Gli Stati Uniti (con 88.400 domande) è stato per molto tempo il principale paese di asilo tra quelli industrializzati e nel 2013 è stato secondo solo alla Germania per numero di domande ricevute. Sia il Giappone (3.300) che la Repubblica di Corea (1.600) hanno ricevuto un numero record di domande di asilo rispetto agli anni precedenti. Anche l'Australia (24.300) ha visto un aumento significativo rispetto al 2012 (15.800), al punto da raggiungere quasi i livelli toccati dall'Italia.

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