lunedì 9 marzo 2009
I carabinieri del Noe hanno sequestrato due termovalorizzatori in provincia di Roma, 25 gli indagati. Gestivano un traffico illecito di materiali, anche pericolosi, che venivano smaltiti in violazione delle norme vigenti.
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Dalle quattro di oggi 80 carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Roma (Noe), coordinati dal colonnello  Ultimò, stanno eseguendo 13 ordinanze di custodia cautelare nel centro e sud Italia, emesse dalla Procura delle Repubblica di Velletri, in provincia di Roma, per associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti, falso, truffa, accesso abusivo a sistemi informatici e favoreggiamento personale. Nell'inchiesta sono coinvolti amministratori di società di rifiuti e combustibile derivato da rifiuti (Cdr) nel Lazio, in Campania e in Puglia: indagate 25 persone. Le indagini, hanno riguardato la verifica della qualità e consistenza del cdr immesso quotidianamente nei cicli gestionali degli impianti di termovalorizzazione di Colleferro, in provincia di Roma, dove venivano conferiti i  rifiuti provenienti principalmente dalle regioni Lazio e Campania.Le articolate indagini del Noe di Roma, diretto dal capitano Pietro Rajola Pescarini, hanno permesso di raccogliere elementi di responsabilià a carico dei soggetti che conseguivano ingiusti profitti, rappresentati dai maggiori ricavi e dalle minori spese di gestione dei rifiuti che venivano prodotti e commercializzati come cdr pur non avendone le caratteristiche, qualificabili, in gran parte invece, come rifiuti speciali anche pericolosi e quindi non utilizzabili nei forni dei termovalorizzatori per il recupero energetico.
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