martedì 4 ottobre 2022
Il sito di Anci e Conai consente di conoscere la percentuale di raccolta differenziata in ogni Comune d'Italia e di confrontare i divari territoriali esistenti
La conferenza stampa di presentazione del portale

La conferenza stampa di presentazione del portale - Archivio

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L’Italia si conferma tra i Paesi europei con la percentuale più alta di raccolta differenziata. Ma permangono all’interno dello stivale differenze territoriali considerevoli che rimarcano una distanza tra nord e sud in fatto di buone pratiche ambientali. Da ieri i dati sulla raccolta differenziata sono liberamente consultabili sul portale online di Anci e Conai che permette ai cittadini di conoscere non solo la quantità di rifiuti differenziati nel proprio Comune, ma anche i corrispettivi erogati dai Consorzi di filiera, e di confrontarli con altri territori.

«Puntiamo a rendere trasparenti ed accessibili tutte queste informazioni, coerentemente con le più moderne regolamentazioni sull’accesso universale alle informazioni ambientali», ha spiegato il presidente del Consiglio nazionale Anci Enzo Bianco nel corso della presentazione del portale e dell’XI Rapporto sul riciclo di Anci e Conai. I risultati del rapporto «fanno dell’Italia il Paese in Europa con uno dei tassi maggiori di riciclo di materia, frutto senz’altro dell’impegno di tutti i Comuni che, pur nelle mille difficoltà, continuano ad investire e tenere alta l’attenzione sul tema della raccolta dei rifiuti e dell’organizzazione del ciclo integrato», ha aggiunto Bianco.

I dati sulla produzione di rifiuti urbani

I dati sulla produzione di rifiuti urbani - Anci-Conai

«Quest’anno il Consorzio festeggia i suoi primi venticinque anni, e lo fa con risultati che ci rendono orgogliosi: il tasso di riciclo degli imballaggi è rimasto sopra il 73% nonostante le difficoltà degli ultimi due anni, dalla pandemia alla crisi energetica, e ogni anno il lavoro del sistema consortile permette di risparmiare energia elettrica pari al consumo annuo di circa 200 milioni di persone», ha spiegato il presidente del Conai Luca Ruini.

I dati del divario territoriale

Ma i numeri raccontano anche di un’Italia a macchia di leopardo. Sebbene, infatti, nel corso del 2020 sia migliorata la capacità di raccolta differenziata di tutti i territori e la media nazionale di raccolta si attesti al 62,9%, ci sono Regioni del centro e del sud che si fermano al 42,3% come la Sicilia o al 48,1% come la Calabria contro Regioni virtuose come la Sardegna (74,3%) e il Veneto (76,1%).

Percentuale di raccolta differenziata su base regionale

Percentuale di raccolta differenziata su base regionale - Anci-Conai

E se la capacità di riciclo è inferiore al centro-sud, è proprio in queste zone che si registrano gli incrementi più alti di performance di raccolta differenziata dal 2016 al 2020. Solo per fare qualche esempio in Sicilia la raccolta differenziata è aumentata del 26,84% in cinque anni, in Molise del 26,22% e in Puglia del 20,28%. Dal rapporto emergono significativi avanzamenti «anche per i quantitativi gestiti all’interno dell’Accordo Quadro Anci-Conai con quasi 7 milioni di tonnellate di imballaggi di carta, plastica, vetro, metalli e legno, così come i corrispettivi erogati ai Comuni attestatisi intorno ai 630 milioni di euro».

Incremento della raccolta differenziata per Regione

Incremento della raccolta differenziata per Regione - Anci-Conai

La sfida dei prossimi anni sarà proprio quella di ridurre questo divario. L’Anci ci sta già lavorando mettendo in campo attività di formazione in materia di ecosostenibilità per i funzionari della pubblica amministrazione. E poi saranno cruciali gli investimenti. «Con il Piano nazionale di ripresa e resilienza lo Stato ha finalmente investito adeguate risorse per la dotazione impiantistica, carente in particolare nel Mezzogiorno, per ricucire i divari che anche l’IX rapporto Anci CONAI certifica», ha sottolineato il sindaco di Lecce Carlo Salvemini, delegato Anci per Energia e Rifiuti.

«L’anno 2020 – ha aggiunto - vede la percentuale di raccolta differenziata italiana migliorare ancora, nonostante le difficoltà della gestione pandemica. In questi anni la collaborazione tra i Comuni italiani e Conai è cresciuta a livello quantitativo, con nuove convenzioni, e qualitativo grazie al sostegno alla progettazione garantito ai Comuni propri in vista degli interventi Pnrr che rappresentano una occasione irripetibile che siamo chiamati a cogliere».

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