lunedì 27 giugno 2011
Il sindaco garantisce il massimo sforzo: «La città si renderà conto del lavoro che stiamo facendo». Il centro respira, ma in periferia restano i cumuli di immondizia. Protesta nella zona vesuviana contro la riapertura di Cava Vitiello.
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Continua l'emergenza rifiuti a Napoli, mentre la ricerca di soluzioni si scontra con ostacoli di vario genere. Oggi sindaci e cittadini della zona vesuviana hanno protestato contro la paventata riapertura della cava Vitiello in territorio di Terzigno, facendo sapere di ritenere "da irresponsabili immaginare che, per risolvere i problemi di Napoli, si debba sollecitare il Governo ad adottare il provvedimento di reintegro della cava Vitiello, area protetta nel Parco Nazionale del Vesuvio, tra i siti da utilizzare per nuove discariche rifiuti", osservando che in tal caso "riprenderà immediatamente la lotta sul territorio vesuviano per impedire quella che sarebbe la definitiva condanna a morte per questa comunità".Intanto a Napoli la situazione è leggermente migliorata: 1560 le tonnellate non raccolte contro le 1720 di ieri. Respira, molto di più, il centro della città mentre ancora complicata la situazione in periferia. Se, infatti, come rende noto l'Asia, l'azienda servizi di igiene ambientale, in quartieri come il Vomero e l'Arenella le giacenze sono pressochè azzerate, restano i cumuli in altri punti della città: nella zona occidentale, tra Pianura, Soccavo, Fuorigrotta, Bagnoli e Posillipo sono circa 250 le tonellate. Situazione simile nelle municipalità Stella - San Carlo (240 tonnellate) e nella zona orientale, 220 tonnellate da Ponticelli a San Giovanni.Nel pomeriggio è stato sentito in procura il governatore Caldoro, indagato per epidemia colposa. Il sindaco Luigi De Magistris intanto ha spiegato: "Stiamo lavorando 24 ore su 24. La città si renderà conto progressivamente del lavoro che facciamo, ma non intendo informare preventivamente, sono passi importanti e siccome gli ostacoli non sono pochi vogliamo che i cittadini abbiano risultati". Poi ha aggiunto che "lo stato di emergenza non serve. Dobbiamo risolvere i problemi con le leggi ordinarie".
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