giovedì 28 giugno 2012
Al vertice c'era una cupola composta da cinque elementi, quattro dei quali già in carcere. Erano le donne della famiglia a trasmettere le direttive impartite dai capi per la gestione degli affari illeciti. ​
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C'è anche un carabiniere tra le 34 persone arrestate stamani nel corso di un'operazione congiunta condotta da carabinieri, polizia e guardia di finanza contro la cosca Giampà di Lamezia Terme.Il militare prestava servizio nella Compagnia di Lamezia ed è accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. Secondo l'accusa avrebbe passato agli affiliati alla cosca notizia sulle indagini condotte dai suoi colleghi che hanno portato all'emissione di 36 ordinanze di custodia cautelare, 34 delle quali eseguite.Con l'operazione "Medusa", gli investigatori ritengono di avere decapitato la cosca arrestando tutti gli elementi di spicco. Dalle indagini è emerso che a capo dell'organizzazione ci sarebbe stato Francesco Giampà, detto il "professore", attualmente detenuto. Al vertice, inoltre, c'era una "cupola" composta da cinque elementi, quattro dei quali già in carcere. Erano le donne della famiglia, per la Dda di Catanzaro che ha coordinato le indagini, a portare all'esterno del carcere le direttive impartite dai capi per la gestione degli affari illeciti della cosca.
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