Sant'Ambrogio ci mette la faccia. E si fa incontro a tutti. Anche ai ciechi
Restaurato in San Vittore in Ciel d'Oro il mosaico con il ritratto più antico del vescovo e dottore della Chiesa. Diventerà scultura, per i visitatori non vedenti e ipovedenti
Milano, San Pietro in Ciel d'Oro: Giorgio Ripa, direttore dei lavori, presenta l'intervento di restauro
Capponi (diocesi Milano): restaurati i nostri primi mosaici cristiani
«Questo restauro rientra in un progetto unitario di valorizzazione dei mosaici cristiani più antichi di Milano, quelli della cappella di Sant’Aquilino in San Lorenzo Maggiore, risalenti al IV secolo, e quelli di San Vittore in Ciel d’Oro, del V-VI secolo», spiega l’architetto Carlo Capponi, responsabile dell’Ufficio Beni culturali della diocesi. «L’intervento ha previsto, nei due siti, la pulitura e il consolidamento delle tessere – riprende Capponi –. Sia in San Vittore sia in Sant’Aquilino il restauro, ormai completato, è stato eseguito da Claudia Tedeschi, mentre l’intervento precedente risaliva a una quarantina d’anni fa. I mosaici erano ormai molto sporchi, offuscati dalla polvere e dall’inquinamento, soprattutto i depositi di polveri grasse tipiche di Milano».
L’intervento nel Sacello di San Vittore in Ciel d’Oro, prosegue l’architetto, è importante per almeno due motivi. «In primo luogo, come ci ha detto la restauratrice Tedeschi, ha rivelato una tecnica esecutiva rara e molto interessante per gli storici dell’arte musiva. Inoltre: grazie allo studio scientifico del teschio di sant’Ambrogio – condotto lo scorso anno sullo scheletro del nostro patrono come dei santi martiri Gervaso e Protaso dall’équipe del Centro Labanof dell’Università Statale, guidata da Cristina Cattaneo e Davide Porta – abbiamo la conferma che il ritratto presente in San Vittore non è quello di un Ambrogio ideale o idealizzato, ma che quel mosaico restituisce davvero il volto del santo, con la dissimmetria degli occhi, la sua figura dimessa, mite, con la spalla un po’ storta... Incrociando i dati dell’iconografia con quelli dell’esame del teschio, è possibile realizzare una ricostruzione del volto del santo, una vera e propria scultura a tutto tondo della sua testa, pensata particolarmente per le persone non vedenti e ipovedenti. Il Sacello sarà nuovamente visitabile dalla seconda metà di agosto, mentre la ricostruzione del volto – anticipa Capponi – verrà collocata entro la fine di ottobre vicino alla cappella, lungo il percorso di visita del museo della Basilica. Il 30 novembre prossimo, memoria del battesimo di Ambrogio, si terrà un incontro per presentare i restauri, la ricostruzione del volto e gli studi che hanno accompagnato questo percorso – che si colloca all’interno di un più articolato itinerario di valorizzazione della Basilica santambrosiana fortemente voluto dall’abate, monsignor Carlo Faccendini. Per la festa del patrono, a dicembre, contiamo di aver realizzato anche l’abbattimento delle barriere architettoniche».
L’intervento nel Sacello di San Vittore in Ciel d’Oro, prosegue l’architetto, è importante per almeno due motivi. «In primo luogo, come ci ha detto la restauratrice Tedeschi, ha rivelato una tecnica esecutiva rara e molto interessante per gli storici dell’arte musiva. Inoltre: grazie allo studio scientifico del teschio di sant’Ambrogio – condotto lo scorso anno sullo scheletro del nostro patrono come dei santi martiri Gervaso e Protaso dall’équipe del Centro Labanof dell’Università Statale, guidata da Cristina Cattaneo e Davide Porta – abbiamo la conferma che il ritratto presente in San Vittore non è quello di un Ambrogio ideale o idealizzato, ma che quel mosaico restituisce davvero il volto del santo, con la dissimmetria degli occhi, la sua figura dimessa, mite, con la spalla un po’ storta... Incrociando i dati dell’iconografia con quelli dell’esame del teschio, è possibile realizzare una ricostruzione del volto del santo, una vera e propria scultura a tutto tondo della sua testa, pensata particolarmente per le persone non vedenti e ipovedenti. Il Sacello sarà nuovamente visitabile dalla seconda metà di agosto, mentre la ricostruzione del volto – anticipa Capponi – verrà collocata entro la fine di ottobre vicino alla cappella, lungo il percorso di visita del museo della Basilica. Il 30 novembre prossimo, memoria del battesimo di Ambrogio, si terrà un incontro per presentare i restauri, la ricostruzione del volto e gli studi che hanno accompagnato questo percorso – che si colloca all’interno di un più articolato itinerario di valorizzazione della Basilica santambrosiana fortemente voluto dall’abate, monsignor Carlo Faccendini. Per la festa del patrono, a dicembre, contiamo di aver realizzato anche l’abbattimento delle barriere architettoniche».
Milano, San Pietro in Ciel d'Oro: il mosaico con il ritratto più antico di sant'Ambrogio, fresco di restauro
Dalla Regione alla M4 alla pubblicità, risorse per i beni culturali
Tutto questo è stato reso possibile da un concorso di forze che ha unito soggetti pubblici e privati. «La Regione Lombardia, a sostegno di questo progetto, ha dato un contributo di 110mila euro – fa il punto Capponi –. Il restauro dei mosaici della cupola e delle pareti di San Vittore in Ciel d’Oro è costato circa 100mila euro, quello dei mosaici in Sant’Aquilino 60mila euro, ai quali vanno aggiunti i costi per gli interventi su intonaci e affreschi. Il costo dell’abbattimento delle barriere architettoniche in Sant’Ambrogio è di 15mila euro. In questo capitolo concorrono, con le risorse messe dalla Regione e dalla Basilica, quelle destinate da M4 come misura compensativa per il disagio provocato dal cantiere della linea 4 della metropolitana che ha "distrutto" la piazza della Basilica e che, a lavori conclusi, tornerà come prima – barriere escluse, ovviamente. L’intervento in Sant’Aquilino – su iniziativa del parroco di San Lorenzo, monsignor Gianni Zappa, in accordo con la Soprintendenza alle Belle Arti – è stato finanziato con gli introiti delle affissioni pubblicitarie sulla Basilica e nei suoi pressi. Tutti gli interventi sono stati seguiti direttamente dalla soprintendente Antonella Ranaldi. Ora si interverrà anche su finestre e intonaci di San Vittore, un paio di mesi di lavori: ma il Sacello rimarrà aperto alle visite».
Milano: la Basilica di Sant'Ambrogio, di cui fa parte il Sacello di San Pietro in Ciel d'Oro (Fotogramma)
L'assessore Galli: restituiamo alla comunità un patrimonio inestimabile
Milano, San Pietro in Ciel d'Oro: a sinistra la restauratrice Claudia Tedeschi, a destra l'assessore regionale alla Cultura Stefano B. Galli
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