La scialuppa della Sea Watch 3, la nave umanitaria che nei giorni scorsi ha messo in salvo 223 profughi in quattro interventi nel Mediterraneo - Sea Watch
C'è una nuova emergenza profughi nel Mediterraneo e le navi della flotta umanitaria sono in piena azione per salvare le vite in pericolo. Ma nelle ultime ore, complici le buone condizioni meteorologiche, continuano senza sosta anche gli sbarchi sulle coste italiane. È accaduto ancora, ieri, in Calabria.
La ResQ People è partita nella serata di venerdì dal porto di Siracusa per la sua terza missione: è diretta verso sud per poter compiere le perlustrazioni proprio dal cuore del Mare Nostrum. A bordo della nave dell’associazione ResQ People Saving People, che batte bandiera tedesca, c’è un equipaggio di 20 persone tra volontari specializzati nell’assistenza ai naufraghi, medici, infermieri e mediatori culturali.
Il progetto umanitario, nato dalla società civile, è finanziato da donazioni private e sostenuto dalla Caritas. Appena raggiunto il mare aperto la nave (si tratta della ex Alan Kurdi appartenuta alla Ong Sea Eye), comandata dal croato Zoran Mufa, si è fermata per effettuare le esercitazioni necessarie a poter svolgere al meglio le operazioni di salvataggio e accoglienza. Non si esclude infatti che già nella giornata di oggi si possano fare avvistamenti di imbarcazioni in difficoltà con migranti a bordo.
Su uno degli alberi di maestra è stata issata, a mezz’asta, una bandiera arcobaleno come simbolo di una pace desiderata ma «incompiuta» a causa della strage di vite umane nel Mediterraneo e delle guerre che affliggono il mondo. Nella zona Sar di fronte al litorale di Tripoli, partita l’altro giorno da Mazara del Vallo, è arrivata la Mare Jonio di Mediterranea Saving Humans, che svolge la sua dodicesima missione di salvataggio. Interventi sono stati eseguiti nei giorni scorsi anche dalla Sea Watch 3 che ha messo in salvo in un solo giorno e in quattro interventi., 223 profughi.
E, dopo cinque giorni alla deriva su una barca a vela localizzata a oltre 30 miglia di distanza dalla costa calabrese, 66 migranti di varie nazionalità, tra cui donne e bambini (due hanno meno di un anno), sono stati soccorsi dalla Guardia Costiera di Roccella Ionica che li ha fatti sbarcare nel locale Porto delle Grazie. Lo ha riferito Alarm Phone.
Sottoposti al test del tampone per il Covid e agli altri accertamenti sanitari, i profughi sono stati temporaneamente accolti nella tensostruttura che la Croce Rossa e la Protezione civile hanno allestito nei pressi della cittadina della Locride. Mercoledì nello stesso porto erano giunti altri 39 migranti di origine afghana tra cui una donna in avanzato stato di gravidanza. Con l’arrivo di ieri è salito a 9 il numero delle barche che negli ultimi 16 giorni hanno trovato a Roccella Ionica il termine del loro viaggio attraverso il Mediterraneo: è il 22esimo sbarco sulla costa della Locride dall’inizio dell’anno.
E sono 50 i migranti, di diversi Paesi africani, messi in salvo dalla Marina militare tunisina al largo di Zarzis: erano partiti dalle coste libiche di Zuara per raggiungere lo spazio europeo, venerdì sera Alarm Phone era stata informata di una barca in difficoltà tra le onde in quella zona di mare, non lontano dall’isola di Djerba: «Le persone vogliono essere aiutate. Chiediamo alle autorità tunisine di avviare una missione di ricerca e soccorso», ha dichiarato la Ong.
E, sempre venerdì, un natante a motore lungo 6 metri con nove taniche vuote a bordo è stato rinvenuto, abbandonato, su una spiaggetta vicino a Pula, in Sardegna. I carabinieri ritengono che si tratti dell’imbarcazione con la quale mercoledì scorso 16 tunisini, ora ospiti del Centro di accoglienza di Monastir, sono sbarcati sull’isola. Intanto il Viminale ha diffuso i dati sui migranti approdati sulle coste italiane dal 1° gennaio al 3 giugno di quest’anno: sono stati 20.028 (circa cinquemila in più rispetto allo stesso periodo del 2021). Si tratta soprattutto di egiziani (17%), bengalesi (16%), tunisini (12%), afgani (11%) e siriani (7%). I minori stranieri non accompagnati, al 30 maggio, sono stati invece 2.241.