giovedì 2 gennaio 2014
Il segretario del Pd chiede un accordo su legge elettorale, riforma del bicameralismo e una riforma del titolo V. La bocciatura dei grillini. Alfano apre su sindaci. Berlusconi: serve election day.
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Il segretario del Pd accelera e chiede a tutte le forze politiche che siedono in Parlamento ''un accordo serio, istituzionale, su tre punti'': legge elettorale, riforma del bicameralismo e una riforma del titolo V.

Sulla Legge elettorale ''rinunciamo a formulare la nostra proposta ma offriamo diversi modelli alle forze politiche che siedono insieme a noi in Parlamento''. Lo scrive Matteo Renzi nella enews, elencando tre modelli: quelli della legge elettorale spagnola; della legge Mattarella rivisitata; e del doppio turno di coalizione dei sindaci.

''Pronti a cambiare verso alla politica italiana, rimpicciolita nelle proprie ambizioni da anni di pigrizia e conservazione''. Lo scrive Matteo Renzi nella sua enews nella quale ha allegato anche una lettera da lui scritta ai partiti con le proposte di riforma elettorale. ''Da noi i cittadini oggi esigono rapidità di decisione e chiarezza delle posizioni. Oggi, primo giorno lavorativo del 2014, dobbiamo dimostrare di aver chiaro che non possiamo perdere neanche un secondo'' aggiunge Renzi nella lettera ai partiti.

'Ho scritto oggi a tutti i leaders degli altri partiti. Per fare le riforme il Pd è decisivo, senza il Pd non si fanno. Ma il Pd da solo non basta. Le riforme non si realizzano da soli, come la moda di oggi di farsi da soli le foto con il telefonino: la riforma selfie non esiste''. Lo scrive Matteo Renzi nella sua enews. ''E meglio così - aggiunge - perché le regole si scrivono insieme. Quando si fanno le riforme si chiamano tutti gli altri partiti. Poi se uno non ci vuol stare, lo dice. Ma senza troppi giri di parole'

Ecco i tre modelli proposti da Renzi in vista degli incontri bicamerali della prossima settimana: Riforma sul modello della legge elettorale spagnola: prevede una divisione del territorio in 118 piccole circoscrizioni con attribuzione alla lista vincente di un premio di maggioranza del 15% (92 seggi). Ciascuna circoscrizione elegge un minimo di quattro e un massimo di cinque deputati. Soglia di sbarramento al 5%.Riforma sul modello della legge Mattarella rivisitata: 475 collegi uninominali e assegnazione del 25% dei collegi restanti attraverso l'attribuzione di un premio di maggioranza del 15% e di un diritto di tribuna pari al 10% del totale dei collegi. Riforma sul modello del doppio turno di coalizione dei sindaci: Chi vince prende il 60% dei seggi e i restanti sono divisi proporzionalmente tra i perdenti. Possibile sia un sistema con liste corte bloccate, con preferenze, o con collegi. Soglia di sbarramento al 5%.Arriva però la risposta negativa del Movimento 5 Stelle. Scrive su Facebook Roberto Fico, deputato e presidente della commissione di Vigilanza sulla Rai: "Renzi è l'operazione mediatica che serviva al Pd, lo scintillio di luci per illudere, ancora una volta, sull'inizio di una 'nuova' stagione. È quello che serviva per far dimenticare il governo con Berlusconi, per dimostrare di volere uno pseudo rinnovamento, per contrastare il Movimento 5 Stelle". Rincara la dose Paolo Becchi, docente di Filosofia del diritto molto vicino al movimento: "Renzi si metta il cuore in pace: non ci sarà alcuna riforma del bicameralismo perfetto con l'aiuto del M5S. Cominci a restituire il maltolto"."Siamo coerenti con quanto detto: noi siamo pronti al lavoro sulla legge elettorale sul modello dei sindaci. L'impianto di quella legge è chiaro e ha funzionato. Non c'è bisogno di molte altre parole. Se si vuole si può. Noi la legge elettorale la vogliamo cambiare e subito". Così il leader del Ncd Angelino Alfano risponde a Matteo Renzi.

 "A proposito di legge elettorale, colgo con positività il metodo proposto dal segretario del Pd Matteo Renzi sia rispetto alla possibilità di incontri e consultazioni bilaterali, sia rispetto al fatto che abbia messo sul tavolo diverse ipotesi, tra le quali c'e' certamente una soluzione ragionevole, utile a garantire governabilità piena, un limpido bipolarismo e chiarezza di scelta per gli elettori". Lo afferma Silvio Berlusconi in una nota tornando a chiedere "un election day "per garantire una alta partecipazione". "Colgo l'occasione - prosegue l'ex capo del governo - su un altro piano, per anticipare che, rispetto alle scadenze elettorali che già sono in agenda (e cioè le elezioni europee, e una consistente tornata amministrativa), la nostra posizione e' chiara: serve un election day per garantire una alta partecipazione e un notevole risparmio di spese per lo Stato".

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