venerdì 17 aprile 2015
Rispunta l'ipotesi di un Senato elettivo. Ap apprezza la svolta, nel Pd infuriano le polemiche. In serata la smentita di Palazzo Chigi: avanti così.
COMMENTA E CONDIVIDI

Viste dagli Usa le "beghe" romane sembrano meno terribili e il premier in un'intervista a Repubblica di venerdì si dice convinto che sull'Italicum non ci saranno problemi. ull'Italicum. "Io sono tranquillo. I voti ci saranno in ogni caso". Secondo il premier i voti in Parlamento ci saranno "anche con il voto segreto, perchè "una parte di Forza Italia non si tirerà indietro". Anche in caso di fiducia? "Questo però è un tema che ci porremo a fine aprile. Mi sembra più una questione procedurale che politica. Vedremo". Renzi esclude inoltre provvedimenti disciplinari nei confronti di quei deputati che non seguiranno le indicazioni del gruppo e della direzione del partito: "Non lo abbiamo mai fatto. Nemmeno quando alcuni non hanno votato il Jobs act". Poi butta lì la carta di un cambio di strategia per accontentare la minoranza riottosa e dare un'accelerazione all'Italicum. "Cambiare la riforma costituzionale? Tornare al Senato elettivo? Per me si può fare". Eccolo lo spiraglio di una trattativa con Pierluigi Bersani, il rivale con cui fare i conti visto che, dice Renzi senza peli sulla lingua, "all'assemblea del Pd è apparso chiaro a tutti che la minoranza la guida lui". Il cambio di rotta su questo passaggio, ritenuto "non fondamentale" da Renzi, manda però in tilt il Partito democratico, dilaniato come al solito al suo interno. A dire quello che molti pensano è Aldredo D'Attorre, anche lui della minoranza dem: "Significa prendere l'attuale Ddl Boschi e dire abbiamo scherzato". Su Omnibus di La7 D'Attorre bolla la mossa di Renzi come "abbastanza estemporanea". E aggiunge: "Renzi vuole l'Italicum e lasciare la riforma costituzionale al suo destino perché pensa che al Senato non ci sono le condizioni per portarla avanti e quindi pronto a votare con l'Italicum alla Camera e con il Consultellum al Senato". Il cambio di passo avrebbe come effetto non collaterale venire incontro anche alle richieste di Area popolare. "Apprendiamo con favore l'apertura di Matteo Renzi all'elettività diretta dei senatori ma questo cambio di rotta non deve essere il frutto di una trattativa interna al Pd riguardante le prossime votazioni sull'Italicum". sottolinea il presidente del gruppo al Senato di Area popolare Ncd-Udc, Renato Schifani.   "Renzi alle comiche finali: adesso vuole tornare a Senato elettivo per paura che Italicum non passi. Vergogna!" scrive su Twitter Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia a Montecitorio. Ma in serata a smentire scenari che erano già diventati castelli in aria arriva la smentita ufficiosa più che ufficiale di Palazzo Chigi. "La legge elettorale va approvata così come è" e sulla riforma costituzionale "si va avanti con un confronto nel merito ma nessuno scambio con i ribelli Pd". Parole che dicono poco, nel senso che lasciano intendere dellepossibili modifiche da non leggere come uno scambio in casa Pd. Di qui nuove richieste di chiarimenti come quella di Francesco Boccia: "Ma Renzi apre alla mediazione o no?". Domanda per ora senza risposta.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: