sabato 2 marzo 2019
Risolto uno degli snodi prima del 6 marzo: siglata l’intesa con l’Inps, ai centri vanno 15 milioni in più Garantiranno l’assistenza sulla compilazione della richiesta
Reddito di cittadinanza, domande anche ai Caf
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Tra Caf e Inps è stata trovata l’intesa. Si è sbloccato ieri uno degli ostacoli principali a pochi giorni dal via alle domande per il reddito di cittadinanza. L’istituto di previdenza e la Consulta dei Caf (che raggruppa i circa 35mila centri di assistenza fiscale distribuiti tutta Italia) hanno raggiunto un accordo «sul rinnovo della convenzione Isee e sulla nuova convenzione del reddito di cittadinanza». Il verbale verrà sottoposto all’approvazione dell’assemblea della Consulta dei Caf il prossimo 4 marzo.

«La delegazione – si spiega nella nota – ha giudicato positivamente il punto di incontro raggiunto che permetterà l’avvio dell’assistenza alle famiglie sulle richieste di reddito e pensione di cittadinanza e la continuità del servizio Isee». Grazie a questa intesa si è attivato così uno dei canali possibili per la presentazione delle domande per il sussidio. Le richieste potranno essere inoltrate anche on-line (tramite il sito dell’Inps) e alle Poste a partire da mercoledì 6 marzo. I Caf forniranno il servizio di raccolta delle domande per il Rdc da inviare all’Inps gratuitamente.

Sul piatto sono stati messi 15 milioni aggiuntivi (che fanno salire a 35 milioni il totale delle somme pagate): dall’istituto di previdenza avranno per ogni pratica che si apre – secondo quanto si apprende – dieci euro esclusa l’Iva (12,2 euro Iva compresa), mentre avranno cinque euro Iva compresa per ogni integrazione alla domanda presentata. L’ipotesi di intesa è stata firmata dalla tecnostruttura (il commissario designato, Tridico, era presente, ma per lui manca ancora la firma del decreto di nomina), mentre le convenzioni che saranno messe a punto sulla base dell’accordo saranno firmate successivamente dal presidente.

L’affidamento anche ai Caf delle funzioni essenziali per l’accesso al reddito e alla pensione di cittadinanza «testimonia l’apprezzamento verso un sistema che da oltre 25 anni assicura con competenza e capillarità assistenza a milioni di cittadini », avevano scritto nei giorni scorsi per sollecitare l’accordo Massimo Bagnoli e Mauro Soldini, coordinatori della Consulta nazionale dei Caf (che hanno oltre 10mila operatori in tutta Italia). L’anno scorso le richieste di certificazione Isee erano state 6 milioni. I Caf prevedono un boom di domande legate al Rdc fino a 7,5 milioni e per questo avevano richiesto un «adeguato sostegno economico, tale da assicurare il pieno ed efficace svolgimento dell’attività ».

La convenzione Isee 2019 non era ancora stata stipulata per l’insufficienza di dotazione finanziaria dell’Inps, che disponeva di un tetto massimo di spesa di soli 82 milioni di euro. La sottosegretaria all’Economia, Laura Castelli, ha definito l’accordo «il frutto di un positivo e costante lavoro». Ma ancora non tutto è pronto. Resta il problema dei navigator, le figure previste per aiutare chi cerca lavoro: si conosce il numero, 6mila, ma la selezione è ferma al palo. Manca il bando e non c’è ancora neppure l’accordo con le Regioni, che sono contrarie al disegno del governo e avvertono sul rischio caos che potrebbe aversi per l’accavallamento di competenze.

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