lunedì 27 giugno 2011
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Il 4% della popolazione di Roma, oltre centomila persone su 2,7 milioni di abitanti, vive sotto la soglia di povertà. In base a stime recenti, ci sono nella capitale circa seimila persone senza fissa dimora; di queste 2300 si ritrovano ogni notte a dormire in strada o in rifugi di fortuna. Sono due dei dati più forti contenuti nel Rapporto sulla povertà a Roma e nel Lazio presentato oggi dalla Comunità di Sant'Egidio.Nel Lazio, inoltre, la percentuale di popolazione che dichiara di non fare un pasto adeguato almeno ogni due giorni è del 6,6%. A Roma un adulto tra i 18 e i 59 anni che vive da solo è considerato povero se la sua spesa è inferiore o pari a 734 euro mensili. Nel caso di una persona fra i 60 e i 74 anni, la soglia scende a 709 euro e a 675 euro per un ultra settantacinquenne.La capitale registra anche un notevole numero di sfratti: lo scorso anno una famiglia su 191 ha subito tale provvedimento, per lo più per morosità nel pagamento degli affitti, che nell'ultimo decennio sono aumentati del 160%. "La politica deve smettere di cercare consenso, o incoraggiando o non contrastando le paure, perchè così i poveri vengono avvertiti come un pericolo per il nostro benessere", ha detto il portavoce della Comunità di Sant'Egidio, Mario Marazziti. SANT'EGIDIO E REGIONE LAZIO: VIA A NUOVO OSSERVATORIO SULLA POVERTA'Un protocollo d'intesa tra la Comunità di Sant'Egidio e la Regione Lazio per la costituzione di un Osservatorio sperimentale regionale per lo studio e lo sviluppo di politiche di contrasto alla povertà e all'esclusione sociale sarà siglato domani dal presidente della Comunità di Sant'Egidio, Marco Impagliazzo e dalla governatrice del Lazio, Renata Polverini. L'accordo - annunciato oggi in occasione della presentazione del Primo Rapporto sulle povertà nel Lazio - riconosce che la Comunità di Sant'Egidio ha condotto "importanti sperimentazioni e acquisito conoscenze di dimostrata validità ed efficacia nelle aree del disagio e dell'esclusione sociale, con particolare riguardo a: persone anziane, persone senza dimora, cittadini Rom e Sinti, le persone con disabilità, cittadini stranieri, popolazioni dei Paesi in via di sviluppo colpite da grandi calamità e pandemie, acquisendo in tali ambiti una grande esperienza a livello regionale, nazionale e internazionale, anche attraverso l'attivazione di importanti azioni finalizzate al contrasto alla povertà, coniugata con l'individuazione di nuovi modelli di intervento"
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