lunedì 20 giugno 2011
Non erano mai state così tante negli ultimi quindici anni: la maggior parte si trova in Pakistan, India e Siria. Lo sostiene il rapporto annuale dell'Acnur. L'Alto commissario Guterres incontra Maroni: «Cooperiamo sulla Libia».
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Sono 43,7 milioni le persone costrette alla fuga in tutto il mondo. Non sono state mai così tante negli ultimi 15 anni. Di queste, i 4/5 sono accolti da Paesi in via di sviluppo e ciò avviene in un periodo segnato da una crescente ostilità nei confronti di rifugiati in molti Paesi industrializzati. È quanto indica il rapporto statistico annuale dell'Alto Commissariato dell'Onu per i Rifugiati (Unhcr) pubblicato oggi in concomitanza con la Giornata mondiale del rifugiato.In base ai dati del rapporto 'Global Trends 2010' Pakistan, Iran e Siria ospitano il maggior numero di rifugiati, rispettivamente 1,9 milioni, 1,1, milione e un milione. Il Pakistan, ad esempio, risente dell'impatto economico maggiore con 710 rifugiati per ogni dollaro pro capite. In termini di paragone, la Germania, il paese industrializzato con la più alta popolazione di rifugiati (594 mila) accoglie 17 persone costrette alla fuga dalle loro patrie per ogni dollaro pro capite del pil. Dei 43,7 milioni di persone costrette alla fuga, 15,4 milioni sono rifugiati, 27,5 milioni sono sfollati interni a causa di conflitti e circa 850 mila sono i richiedenti asilo. È 'particolarmente angosciantè, infine, - secondo Unhcr - il dato delle 15.500 domande di asilo presentato da minori non accompagnati o separati, gran parte dei quali somali o afgani. E il rapporto - si precisa - non prende in esame gli spostamenti forzati di popolazione nei primi 6 mesi del 2011, come quelli in Libia, Costa d'Avorio e Siria.L'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati, Antonio Guterres, ha incontrato a Roma il ministro dell'Interno Roberto Maroni. Nel corso del colloquio, spiega il Viminale, che ha permesso di "approfondire lo stato della collaborazione con il nostro Paese in materia di asilo", è stata ribadita la posizione dell'Unhcr sulla "protezione delle persone in fuga dalla Libia, tesa a promuovere una cooperazione sul piano regionale, con il coinvolgimento di tutta la comunità internazionale, in modo da fornire supporto ai Paesi più colpiti". Guterres, aggiunge il Viminale, ha confermato il "giudizio favorevole, già espresso in altre occasioni, sul modello di accoglienza di immigrati e richiedenti asilo messo in atto dall'Italia. In particolare, sono state rivolte parole di apprezzamento nei confronti delle operazioni di salvataggio e soccorso in mare effettuati dalla Guardia Costiera e dalla Guardia di Finanza italiane, nonchè sulla gestione dell'accoglienza a Lampedusa e nei centri in cui i profughi sono stati ospitati per le procedure di protezione".Guterres, aggiunge il Viminale, ha riaffermato l'impegno dell'Unhcr a "collaborare con l'Italia e con l'UE per favorire l'attuazione di una concreta politica di sostegno a quei governi dei Paesi dell'area mediterranea che si trovano confrontati con il processo di transizione democratica".Il ministro Maroni, conclude il Viminale, ha infine "invitato l'Alto Commissario Guterres a Milano per ilprossimo settembre in occasione della Conferenza nazionale sul Mediterraneo che sarà finalizzata ad approfondire, da un lato gli sviluppi della 'primavera arabà e le sue ricadute sull'immigrazione, dall'altro le tematiche dell'accoglienza dei rifugiati nel nostro Paese".
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