lunedì 14 dicembre 2009
Le donne con figli, soprattutto se coniugate con un italiano, sono le più integrate secondo un'indagine specifica coordinata dalla fondazione Ismu su un campione di 12 mila immigrati; istruzione e reddito elevato, uniti a una vita con i familiari in abitazioni autonome, gli altri fattori che favoriscono l'integrazione. Più semplice adattarsi all'Italia per gli stranieri provenienti dall'America Latina.
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Le donne con figli, soprattutto se coniugate con un italiano, sono le più integrate secondo un'indagine specifica coordinata dalla fondazione Ismu su un campione di 12 mila immigrati; istruzione e reddito elevato, uniti a una vita con i familiari in abitazioni autonome, gli altri fattori che favoriscono l'integrazione. Più semplice adattarsi all'Italia per gli stranieri provenienti dall'America Latina, cui la ricerca assegna un punteggio medio di 0,54 su una scala che va da 0 (assenza di integrazione) a 1 (livello massimo), con i brasiliani in cima alla classifica dei più integrati (0,57); all'opposto, gli asiatici chiudono la classifica (0,47).Dal punto di vista economico, i redditi crescono di pari passo con l'aumentare degli anni di presenza in Italia: tra gli uomini, la percentuale di chi guadagna tra 1.500 e 2.00 euro passa dall'1,2% tra chi vive in Italia da due anni al 14% tra quelli residenti da oltre 10 anni. La crisi economica ha fatto sentire invece il suo peso sulle rimesse, con gli invii di denaro calati per la prima volta del 4,7% nel primo trimestre 2009 rispetto allo stesso periodo del 2008, per un ammontare complessivo di 1,48 miliardi; crescono le rimesse verso le Filippine (+34,6% tra 2007 e 2008), mentre la Cina dopo il record tra 2006 e 2007 (+140%) registra una battuta d'arresto (-8,7% tra 2007 e 2008).Sul fronte criminalità, tra le principali cause di 'devianzà, secondo i dati raccolti dall'Ismu, ci sono bassoreddito unito a lavori non qualificati e irregolari e alla presenza di organizzazioni criminali straniere. Il 21,9% dei detenuti stranieri proviene dal Marocco, il 12,4% dalla Romania e il 12,1% dall'Albania; seguono Tunisia (11,6%), Algeria (5,6%) e Nigeria (4,5%).
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