giovedì 27 luglio 2017
Purtroppo il maggior numero di vittime si conta tra gli utenti deboli: bambini, giovani alla guida di ciclomotori, ciclisti, pedoni. La causa principale: la distrazione al volante
Alla vigilia del primo esodo agostano

Alla vigilia del primo esodo agostano

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Meno male che luglio sta per finire... E' infatti questo il mese più "incidentato" dell'anno, almeno in Italia. Lo attesta il Rapporto Aci-Istat sui sinistri stradali avvenuti nel 2016, presentato oggi a Roma dal presidente dell’Automobile Club d’Italia Angelo Sticchi Damiani e dal responsabile dell’Istat Giorgio Alleva, in provvida coincidenza con il primo esodo estivo. Un maggior numero di incidenti (+0,7%) però meno morti (-4,2%), questi ultimi soprattutto tra guidatori di motorini (+10,5%), ciclisti (+9,6%) e purtroppo bambini (addirittura +25,6%): sono le cifre in chiaroscuro di un anno di traffico.
17 miliardi di costi sociali
Nel 2016 gli incidenti sono stati 175.791 rispetto ai 174.539 dell'anno precedente, però i morti sono stati 3.283 contro i 3.428 del 2015 (feriti 249.175, +0,9%; feriti gravi oltre 17.000: +9%). La fascia d’età più a rischio resta quella dei giovani tra 20 e 24 anni (260 morti), mentre per le donne il pericolo di maggior mortalità stradale si segnala tra i 75 e i 79 anni. Nel 2016 si sono registrate 10 vittime in più tra i bambini (49 anziché i 39 dell’anno precedente), ma una crescita consistente si nota anche nella classe d’età 90 anni e oltre (72 decessi: +20%). I più a rischio si confermano gli utenti vulnerabili (pedoni e due ruote), che rappresentano quasi il 50% dei decessi (1.618 su 3.283): 657 motociclisti (peraltro in calo del 15% rispetto al 2015), 570 pedoni (-5,3%), 275 ciclisti, 116 ciclomotoristi; 1.470 invece le vittime che viaggiavano su autovetture. Una strage i cui costi sociali sono stimati in 17 miliardi di euro.
Attenti a luglio!
Interessante anche l'analisi delle cause di incidente stradale, che vede sul podio distrazione, mancata precedenza e velocità eccessiva (complessivamente il 41,5% dei casi); tra le altre ragioni: scarsa distanza di sicurezza, manovra irregolare, comportamento scorretto del pedone (circa 20% del totale). E se sono diminuiti morti e feriti in autostrada (-10,2%), sulle strade urbane il mancato rispetto di precedenza o semafori genera il 17,4% dei sinistri (il 15% per guida distratta) e su quelle extraurbane l'andamento indeciso ne provoca addirittura il 19,6%: più della velocità elevata (15,3%). La quale peraltro è la prima violazioni al Codice della Strada: nel 2016 la Polizia ha elevato ben 2.660.951 sanzioni per superamento dei limiti; seguono a distanza infrazioni all'uso delle cinture di sicurezza, alla copertura assicurativa e all’uso del telefonino. Luglio - come si diceva - si conferma il mese più pericoloso, con il maggior numero di incidenti (16.981) e anche di vittime (367). In genere nelle ore serali del venerdì e del sabato si rischia di più, mentre di notte avviene solo il 13% degli incidenti (ma un quarto dei morti).

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