lunedì 18 aprile 2016
​Il ministro interviene della delicata vicenda della ragazzina disabile di Legnano che sarebbe stata discriminata dai compagni. La scuola ha rinviato la visita a Mauthausen.
Esclusa da gita, Giannini: serve chiarezza
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Il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, scende in campo personalmente a fianco delle famiglie con figli al centro di "esclusioni" da attività scolastiche a causa del loro stato di salute: "Come madre, ancor prima che come ministro - ha scritto su Facebook - sono rimasta molto colpita questa settimana da quanto accaduto a Livorno, Isernia e Legnano dove tre dei nostri ragazzi, Giulio, Luigi e Francesca (la chiamerò così) sono rimasti esclusi dalla gita della loro classe perché affetti da autismo". La volontà è quella di fare chiarezza per evitare che episodi simili possano ripetersi e al tempo stesso portare la propria solidarietà alle famiglie che Giannini si è impegnata a chiamare personalmente. "Sono sicura - ha aggiunto il ministro - che il lavoro degli Uffici Scolastici Regionali aiuterà a fare chiarezza, a riportare serenità. Soprattutto fra i ragazzi, ai quali la scuola non deve rinunciare a trasmettere quel valore imprescindibile che sta alla base della convivenza civile: il rispetto dell'altro. Il caso di Legnano è in questo senso emblematico, visto che la gita in discussione sarà a Mauthausen, luogo simbolo del disprezzo della persona umana". Il caso della ragazzina disabile di Legnano, chiamiamola anche noi Francesca. costretta a saltare la gita perché nessuno dei compagni voleva dormire con lei, risale a pochi giorni fa. I genitori sono rimasti esterefatti nello scoprire che tra i compagni già da settimane era iniziato su WhatsApp un acceso dibattito sulla questione. Nessuno  diceva di volersi prendere questa "responsabilità troppo grande" di dormire con la compagna disabile, che in classe è seguita da in insegnante di sostegno. Inutile il tentativo della famiglia di cercare un aiuto tra gli altri genitori e gli altri insegnanti, anzi è stato chiesto loro di pagare una penale per aver dovuto rinunciare al viaggio. Da qui la decisione di scrivere al Provveditorato e al ministero. Dal punto di vista fisico la ragazzina è autonoma e frequenta anche gli scout, dorme in tenda e, a quanto si sa, non ha problemi particolari. Il caso è ancora al vaglio del Provveditorato e anche il ministro ha garantito che farà di tutto per fare chiarezza. Bisognerà capire se genitori e insegnanti avrebbero potuto intervenire prima di arrivare alla rinuncia della gita d aparte della ragazzina, per valutare insieme la questione e trovare il modo per una soluzione soddisfacente per tutti. Ora la scuola ha deciso non di annullare la gita, ma di spostarla per creare le condizioni che rendano possibile a Francesca e a tutti gli altri studenti di fare la gita, insieme. 
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