mercoledì 16 febbraio 2011
Il "modello Parma" approda a Milano: ieri il Consiglio comunale ha approvato l’emendamento, presentato dal consigliere del Pd Andrea Fanzago, che prevede l’adozione del quoziente familiare, già sperimentato nella città emiliana. Per i prossimi tre anni Milano adotterà progressivamente il modello che protegge le famiglie numerose e con più figli con la rimodulazione delle tariffe per l’accesso ai servizi comunali.
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Il 'modello Parma' ap­proda a Milano: ieri il Consiglio comunale ha approvato (opposizione e maggioranza d’accordo) l’e­mendamento, presentato dal consigliere del Pd, Andrea Fanzago, che prevede l’ado­zione del 'quoziente familia­re', già ampiamente speri­mentato nella città emiliana. Per i prossimi tre anni (il do­cumento approvato contem­pla il triennio 2011–2013) Mi­lano adotterà progressiva­mente il modello che proteg­ge le famiglie numerose e con più figli con la rimodulazione delle tariffe per l’accesso ai servizi comu­nali.«Ma chiamar­lo modello Parma è ridut­tivo – ci tiene a precisare l’as­sessore alle politiche so­ciali e alla fa­miglia del Co­mune di Milano, Mariolina Moioli – già dal 2011 mettere­mo in atto studi di fattibilità per poter effettuare la rimo­dulazione delle tariffe anche per le utenze gas, luce e ac­qua e non solo quelle per l’ac­cesso ai servizi sociali». Per questi, infatti, il Comune di Milano prevede già tariffe 'a misura di famiglia', con particolare ri­guardo a quelle più nu­merose. Ridu­zioni speciali per quanto ri­guarda, ad e­sempio, le i­scrizioni al ni­do e alla ma­terna, il bo­nus libri e la priorità per due fratellini di poter accedere al­la stessa scuola, la più vicina a casa, sono già in atto nel ca­poluogo lombardo. Il 'mo­dello Parma' (così chiamato perché per la prima volta a­dottato nella città Ducale nel 2009) contribuisce inoltre a rafforzare la capacità econo­mica della famiglia, permet­tendo al tempo stesso di svol­gere al meglio le proprie fun­zioni di cura, educazione, so­stegno e accoglienza. Un mo­dello a cui Milano guardava già da alcuni mesi e per il qua­le erano stati attivati tavoli tecnici e di lavoro congiunti con le associazioni di settore e gli assessorati al bilancio e alle politiche sociali. «Il sistema naturalmente sarà adeguato alla nostra città, con i nostri numeri – prosegue l’assessore milanese Moioli – Oggi abbiamo un sistema mi­sto e stiamo riflettendo e la­vorando insieme al Forum delle associazioni familiari milanesi: un gruppo tecnico–scientifico centrato sul fatto­re famiglia».
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