lunedì 13 dicembre 2021
Tra gli ultimi corpi ritrovati tra le macerie, c'erano Selene e Giuseppe. Lei, infermiera, era al nono mese di gravidanza. Le altre vittime della tragedia
Selene Pagliarello e Giuseppe Carmina

Selene Pagliarello e Giuseppe Carmina

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I sogni di un bambino mai nato e l’amore di chi lo aveva concepito sono stati inghiottiti dall’esplosione, per una fuga di gas che, in un tranquillo sabato già in clima natalizio, ha devastato Ravanusa, paese in provincia di Agrigento, seminando morte e distruzione. Questa mattina il ritrovamento di altri quattro corpi che ha trasformato i dispersi in vittime: sette in tutto. Selene Pagliarello, infermiera, e suo marito Giuseppe Carmina, operaio, sono rimasti sepolti, perdendo la vita, sotto le macerie della palazzina sventrata dallo scoppio. Lei era al nono mese di gravidanza, tra una settimana avrebbe dovuto partorire il piccolo Samuele. Erano passati a trovare Angelo Carmina ed Enza Zagarrio, anche loro rimasti uccisi nella tragedia, papà e mamma di Giuseppe.

Selene e Giuseppe si erano sposati lo scorso aprile 2021, dopo avere rimandato, causa Covid, le nozze fissate a settembre 2020. Ecco cosa scriveva lei su Facebook dopo la decisione di rimandare il matrimonio.

"Lo abbiamo immaginato, preparato nei minimi dettagli, abbiamo preparato con tanti sacrifici la nostra Casa che è lì a guardarci e a dirci aspetto Voi, eravamo pronti si, ma qualcosa è andato storto. Avevamo immaginato un 2020 tutto rose e fiori e così è stato, un anno di cambiamenti tutti positivi; settembre doveva essere la ciliegina sulla torta, ma così non sarà. Qualcuno da lassù ha deciso per noi qualcosa di speciale, qualcosa che va al di là dalle nostre aspettative, come a dire il 2020 doveva essere l’anno di cambiamenti importanti ma non quello del vostro matrimonio. Il 12 settembre rimarrà sempre una data importante perché grazie a quella data abbiamo costruito il nostro futuro. Dobbiamo solo pazientare un altro po’ aspettando il 10 aprile 2021, affidandoci a chi da lassù ci ha guidati fino ad ora”.

La tristezza per il matrimonio spostato si era infine sciolta nella felicità per essere saliti all’altare. Sui profili social la gioia è disseminata con le immagini di repertorio. Lei con l’abito bianco, con lui, o a casa, circondata dai paggetti. Lui con il vestito dello sposo e l’espressione serena di chi si trova esattamente dove aveva voluto. La deflagrazione ha distrutto le case e devastato intere famiglie. Si piange per i sette morti accertati, mentre si continua a scavare, anche a mani nude.

Si piange per Pietro Carmina, già professore di storia e filosofia al liceo classico ‘Ugo Foscolo’ di Canicattì e per la moglie, Carmela Scibetta che dovrebbe essere identificata tra i corpi recuperati. Si piange per Gioachina Calogero Minacori, che tutti chiamavano Liliana. Si scava, si piange e si prega, senza un attimo di riposo. Qualcuno ha deposto un fiore su quello che rimane. E sbocciano fiori virtuali sui profili Facebook di Selene e Giuseppe. Li posano gli amici, ma anche persone che non li conoscevano. Erano insieme quando sono morti questi due innamorati colpiti, come gli altri, dalla sventura. Insieme, perché per tutta la loro vita avevano costruito la casa di chi non vuole separarsi mai. Ora sono ancora insieme, cullati dalle preghiere e dall’amore, con sogni del loro bambino mai nato.

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