sabato 11 febbraio 2023
L'europarlamentare italiano considerato componente «della squadra di Panzeri e Giorgi», anzi «una pedina fondamentale per il Marocco», in contatto con l'ambasciatore di Rabat in Polonia
Andrea Cozzolino, 60 anni, eletto a Strasburgo con il Pd

Andrea Cozzolino, 60 anni, eletto a Strasburgo con il Pd - Reuters

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Quando Marc Tarabella ha visto arrivare gli agenti della Polizia belga, ieri mattina nella sua casa di Anthisnes, cittadina a 30 chilometri da Liegi di cui è sindaco dal 1994, si è mostrato sollevato: «Finalmente, vi aspetto da due mesi, ora potrò essere ascoltato», ha detto l’europarlamentare socialista risucchiato nel vortice del Qatargate.

Non così il suo collega italiano Andrea Cozzolino, che i finanzieri inviati a recapitare il mandato di arresto europeo non hanno trovato nella sua residenza di Napoli, sul Vomero. Più tardi si è saputo che il parlamentare Ue del Pd era ricoverato in una clinica privata in zona Chiaia per accertamenti e lì, appena dimesso, è stato raggiunto dalle Fiamme gialle. Sarà trasferito in carcere.

Per gli inquirenti di Bruxelles che indagano sull’Eurotangentopoli, Cozzolino era un componente «della squadra di Panzeri e Giorgi», anzi «una pedina fondamentale per il Marocco» perché sarebbe stato in contatto diretto con «Abderrahim Atmoun, l’ambasciatore del Marocco in Polonia», colui che avrebbe materialmente versato le tangenti per promuovere all’Europarlamento l’immagine del suo Paese. Il sospetto del giudice istruttore Michel Claise è che Cozzolino si sia anche recato in Marocco con un volo pagato - scrive - «dai servizi segreti di Rabat», circostanza di cui tuttavia finora non è stata trovata alcuna conferma.

Di certo c’è che il doppio colpo assestato ieri dalla magistratura belga ha scosso ancora di più le istituzioni europee e, in particolare, il gruppo parlamentare dei Socialisti&Democratici, del quale entrambi gli arrestati fanno parte. Il Pd, da parte sua, ha ribadito di avere «fiducia nella giustizia e nelle autorità inquirenti», ricordando di avere già da tempo sospeso Cozzolino.

Tarabella, desideroso di chiarire la sua posizione, è stato subito interrogato dalla Polizia, mentre nei prossimi giorni potrebbe essere convocato da Claise: l’ex europarlamentare Antonio Panzeri, che ha patteggiato la pena di un anno, ha detto ai magistrati di avergli offerto quasi 140mila euro per assumere posizioni favorevoli al Qatar in vista dei Mondiali di calcio 2022. Circostanza che Tarabella ha negato. Si vedrà nelle prossime ore se e come cambierà la sua versione dei fatti. Per il momento, gli inquirenti hanno messo sotto sequestro il suo ufficio a Bruxelles, così come quello di Cozzolino. Perquisite, inoltre, le abitazioni dei due parlamentari Ue e, nel caso di Tarabella, anche una cassaforte di una banca di Liegi. A entrambi, la scorsa settimana, era stata revocata l’immunità parlamentare europea.

È invece tornata in libertà, ieri, Monica Rossana Bellini, la commercialista della famiglia Panzeri, arrestata su mandato d’arresto europeo il 18 gennaio scorso. La decisione è stata presa dalla Corte d’Appello di Milano, che ha accolto l’istanza di revoca degli arresti domiciliari presentata dalla difesa. Sull’eventuale consegna dell’indagata alle autorità giudiziarie belghe, gli stessi giudici decideranno il 9 marzo, perché attendono ulteriori documenti da Bruxelles.

La commercialista può ora tornare al lavoro, per lei resta solo il divieto di espatrio. Bellini - affermano i magistrati del Belgio nel mandato d’arresto - avrebbe avuto «un ruolo importante nell’ambito del rimpatrio dei contanti» (le presunte tangenti) «provenienti dal Qatar», assieme a Silvia Panzeri, figlia dell’ex eurodeputato. E sarebbe stata proprio la commercialista, su input di Panzeri (così ha riferito l’ex collaboratore Francesco Giorgi), a mettere in piedi «una struttura di società per garantire un flusso di denaro con apparenza legale».

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