mercoledì 11 giugno 2025
Il ministro dell'Interno Piantedosi e il presidente della Cei Zuppi siglano un Protocollo per un tavolo permanente e per facilitare sinergie con le prefetture in favore di rifugiati e altri stranieri.
Il ministro dell'Interno Piantedosi e il presidente della Cei Zuppi firmano il Protocollo.

Il ministro dell'Interno Piantedosi e il presidente della Cei Zuppi firmano il Protocollo. - ANSA

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Un protocollo d'intesa in sette articoli, valido per due anni e che potrà essere "tacitamente prorogato alla scadenza per un ulteriore biennio", con l'obiettivo di valorizzare le migrazioni legali, destinando iniziative di accoglienza e di inclusione ai migranti che ne hanno diritto. Lo hanno appena siglato il ministero dell'Interno e la Conferenza episcopale italiana. La firma è stata apposta al Viminale rispettivamente dal ministro Matteo Piantedosi e dal cardinale Matteo Zuppi, presidente della Conferenza episcopale italiana. L'intesa si iscrive in un quadro di collaborazione istituzionale fra l'Interno e la Chiesa italiana, che prosegue da anni e che ha portato già in diverse occasioni (ad esempio nel 2017, nel 2019 e nel 2021) alla sottoscrizione, con vari governi, di impegni ad hoc per i cosiddetti "corridoi umanitari", che hanno permesso l'arrivo nel nostro Paese di migliaia di richiedenti asilo in fuga da situazioni di conflitto o di persecuzione.

​Intese territoriali e un tavolo tecnico permanente

In una nota congiunta diffusa dall'Interno e dalla Cei, viene illustrato il funzionamento del protocollo: "Attraverso intese tra prefetture ed enti ecclesiastici territoriali - si legge - saranno promosse attività dedicate a richiedenti asilo e rifugiati, e in generale ai cittadini stranieri in condizioni di vulnerabilità". Inoltre, per favorire "una maggiore sinergia di azione e di intenti, sarà istituito un Tavolo tecnico permanente" per "individuare e monitorare le iniziative più adeguate".

​Piantedosi: coniugare solidarietà e legalità

Secondo il ministro Piantedosi, col Protocollo si rafforza "un modello di accoglienza che coniuga solidarietà e legalità, valorizzando il ruolo fondamentale delle realta' ecclesiali sui territori". Chi governa un Paese, aggiunge, ha la responsabilità di "stabilire regole di ingresso e politiche migratorie" e deve "garantire tutela ai più vulnerabili e a chi fugge da guerre e persecuzioni". Il ministro confida dunque che il Tavolo tecnico sia uno "strumento operativo fondamentale per rendere ancor più efficace il lavoro" a livello territoriale.

​Zuppi: passo in avanti per garantire diritti e doveri dei migranti

Sul documento esprime alcune considerazioni anche il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Cei."Questo Protocollo è frutto di un lavoro di dialogo e confronto con il ministero, di cui ringrazio il ministro Piantedosi - osserva -. La firma odierna sottolinea e conferma la collaborazione con le istituzioni e il grande ruolo delle comunità ecclesiali per l'accoglienza e l'integrazione, contrastando l'illegalità con la legalità". Secondo il presidente della Cei, si tratta di "un ulteriore passo per garantire diritti e doveri sicuri ai migranti, che non sono mai solo numeri o braccia, ma persone che hanno bisogno di politiche lungimiranti di integrazione". Da anni, ricorda il presule, "le Diocesi italiane sperimentano e dimostrano che è possibile tenere insieme la richiesta di sicurezza, il desiderio di solidarietà e l'esigenza di andare incontro ai bisogni di chi è costretto a scappare dalla propria terra". Una questione che, conclude, "riguarda tutti, istituzioni e comunità", perché è "in gioco il futuro per loro e per la nostra società".

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