mercoledì 14 gennaio 2009
Arrestato in un piccolo comune del casertano due giorni dopo la rocambolesca fuga in cui si era anche fratturato un polso. Con lui arrestate altre due persone. Soddisfatti Maroni e Alfano: «Un durissimo colpo inferto alla camorra».
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Arrestato dai carabinieri nel Casertano Giuseppe Setola, boss del clan dei Casalesi. Due giorni fa era sfuggito alla cattura. Il latitante e' stato arrestato dai carabinieri del comando provinciale di Caserta a Mignano Montelungo, nel casertano. Il boss che era in una casa attigua ad una clinica privata, Villa Floria, ha tentato la fuga sui tetti di un'abitazione. Aveva un polso fratturato in seguito alla rocambolesca fuga di due giorni fa attraverso i condotti fognari.
Il boss era armato ed era insieme ad altre due persone, in corso d'identificazione, che sono state fermate. Sul posto si sta recando anche il pm della Dda, Antonello Ardituro titolare delle inchieste sulle attivita' dei Casalesi. Aveva con sé molti soldi, secondo quanto si e' appreso circa 100mila euro divise in banconote di vario taglio. Nell'abitazione c'erano anche due pistole e un fucile a pompa. Setola aveva, inoltre, con se' anche una busta di medicinali.
La fuga due giorni fa. Due giorni fa Setola era sfuggito alla cattura, sempre da parte dei carabinieri, che avevano fatto irruzione nel suo rifugio a Trentola Ducenta (Caserta). Si e' calato giu' per una botola, in un cunicolo che portava alle fogne, facendola franca per la terza volta. Nella fuga, aveva rapinato una donna e si era impossessato di un'Alfa 145, ritrovata poi in serata a Lago Patria. Nella serata del 12 scorso era stata arrestata la moglie, Stefania Martinelli, in casa al momento del blitz. L'arresto era scattato dopo un lungo interrogatorio in caserma.Le reazioni.  «È uno straordinario successo per tutti, forze dell'ordine, magistratura e cittadini». Lo afferma il ministro della Giustizia, Angelino Alfano. «L'operazione che ha portato alla cattura del boss Setola - sottolinea il Guardasigilli - libera il territorio campano da un pericoloso camorrista e assesta all'organizzazione criminale un durissimo colpo». «Un plauso - conclude Alfano - agli uomini delle forze dell'ordine di polizia e carabinieri che hanno portato a termine l'operazione, dando prova di grande impegno, professionalità e profondo senso dello Stato. Un sentito ringraziamento alla Dda di Napoli che con il suo alacre lavoro ha assicurato alla giustizia un efferato criminale».«Grandissima soddisfazione» è stata espressa dal ministro dell'Interno, Roberto Maroni. Si tratta, ha spiegato Maroni, «di un colpo durissimo inferto alla camorra». Maroni ha quindi ringraziato la magistratura e le forze dell'ordine «che hanno lavorato intensamente per il conseguimento di questo importante risultato».«Un ottimo colpo, un bel risultato da apprezzare. Ora occorre rilanciare. Adesso è il momento per colpire in profondità il clan dei casalesi, non possiamo sprecare un'occasione così preziosa». Lo afferma Giuseppe Lumia (Pd), componente della commissione Antimafia. «Bisogna affondare il colpo su tre questioni principali - prosegue Lumia - la loro capacità militare fino a raggiungere i due grandi latitanti che ancora mancano all'appello, Iovine e Zagaria. Poi bisogna aggredire le loro ricchezze spostando l'attenzione nel centro-nord e all'estero dove i casalesi riciclano denaro in quantità impressionante. Infine bisogna avere più coraggio sul rapporto casalesi-politica e recideretutti i legami, senza aspettare l'azione dell'autorità giudiziaria che fino ad adesso ha fatto un lavoro encomiabile ed esemplare».
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