mercoledì 27 dicembre 2017
Rubano i bambinelli, deturpano le statue di Maria, devastano le sacre rappresentazioni, danneggiano alberi di Natale e decorazioni. Gli stupidi agiscono anche durante le festività natalizie.
Presepe e albero a Norcia. Festa, fede, bellezza (Ansa)

Presepe e albero a Norcia. Festa, fede, bellezza (Ansa)

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Non si sono fermati nemmeno la notte di Natale, anzi. Si sono accaniti contro i presepi, uno scempio che ha interessato molte parrocchie con devastazioni, decapitazioni e furti di ogni genere. Unanime la condanna non solo dalle comunità ecclesiali, ma anche da quelle civili.

L’Abruzzo è stato investito dal fenomeno vandalico da oltre una settimana. Prima il furto «sacrilego» del Bambinello rubato a Pratola Peligna, insieme ad alcune statue della Natività e, soprattutto, con lo sfregio alla Madonnina ritrovata con le mani spezzate.

Poi, alcuni giorni fa, gli stessi identici atti di vandalismo a Giulianova, la cittadina del teramano adriatico da tempo controllata dalle forze dell’Ordine per il susseguirsi di casi che hanno lasciato segnali preoccupanti alla comunità durante tutto il 2017. Durante la notte di Natale, alcuni ignoti hanno completamente devastato l’albero di Natale costruito dai fedeli e dai bambini del centro aggregativo parrocchiale “Il pozzo di Giacobbe” a Villa Pozzoni, uno dei quartieri più popolati del comprensorio. Tutto il presepe che era stato allestito con una delicatezza unica dai fedeli è stato completamente trafugato dai malviventi, lasciando impietriti i fedeli per un gesto che definire incivile sarebbe nulla per la gravità dell’atto.

L’ignoranza brutale di queste persone non si è fermata nemmeno dinanzi ad un Gesù bambino di colore. È accaduto a Viareggio, dove il primo cittadino Giorgio Del Ghingaro ha dato notizia del furto del Bambinello di colore nel presepe allestito dall’amministrazione comunale in piazza Mazzini: “Non ci crederete: dopo quello bianco, si sono fregati anche il Gesù Bambino nero”, ha scritto il primo cittadino sulla sua pagina Facebook.

Un altro presepe, con statue a grandezza naturale, è stato distrutto dai vandali a Massa Pisana, in provincia di Lucca.

A Santarcangelo di Romagna, invece, nel mirino dei vandali è finita la chiesa della Natività di Montalbano: presepe devastato anche in questo caso e decapitazione della statua mariana. Resta l’indignazione di un vandalismo che lascia sgomenti tutti i fedeli, gesti blasfemi che rappresentano un’offesa a un simbolo in un momento in cui il mondo avrebbe bisogno solo di pace.

Un altro caso gravissimo si è registrato a Carpi, dove è stato decapitato il Bambino Gesù nel presepe della cattedrale. Il vescovo, monsignor Francesco Cavina, promette tolleranza zero nei confronti degli autori dell'atto vandalico e chiede: "A chi ha fatto del male quel Gesù Bambino per essere così profondamente danneggiato in quel modo?. Questo gesto ci amareggia molto: faremo davvero tutto il possibile per scoprire chi è il responsabile di questo atto ignobile. Ciò che mi conforta sono le tantissime manifestazioni ed espressioni di solidarietà che le persone hanno da subito dimostrato".

Il presule ricorda poi le parole di papa Francesco all'udienza generale sul fatto che in Europa è in atto uno 'snaturamento' del Natale: "Queste parole devono fare riflettere, perché l'insegnamento di Gesù Cristo e ciò che il Natale rappresenta sono patrimonio di tutti, indistintamente. Per questo, se da un lato conforta la spontanea vicinanza di moltissime persone, dall'altro lato preoccupa e
dispiace il silenzio di tanti altri".


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