sabato 15 novembre 2008

Il presidente di Azione Cattolica, Franco Miano: mettiamo Eluana nelle mani di Dio. E' l'ora di andare all'essenziale

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«Ora diventa necessaria una legge fatta in modo che si rispettino valori assoluti e fondamentali come la volontà certa del paziente, la responsabilità del medico in scienza e coscienza, la distinzione tra terapie e cure». Lo ha affermato il presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco, durante un'intervista al Tg1 sulla vicenda Englaro. L'arcivescovo di Genova ha voluto ribadire la posizione della Cei su quanto sta accadendo. Una presa di posizione che parte dalla «partecipazione affettuosa alla sofferenza della famiglia» a cui però si accompagna l'obbligo di ribadire «il valore assoluto della vita umana che mai può essere a disposizione né nostra né di nessun altro». Parte da questa considerazione la preoccupazione, ribadita dal cardinale Bagnasco, per la decisione presa dalla Corte di Cassazione. «Rappresenta " ha sottolineato l'arcivescovo di Genova " una responsabilità grave per la società intera» perché in realtà «è un passo verso l'eutanasia». Un cammino pericoloso per tutti, ma soprattutto per chi si trova in una condizione di debolezza. «Se la società " ha infatti argomentato il cardinale " non riesce ad essere vicino alle persone fragili, non si può dire che sia molto umana». La vita umana, ha aggiunto, «non può mai essere a disposizione nè nostra nè degli altri, ma semmai deve essere da tutti e da ciascuno curata e promossa, soprattutto nei momenti di maggiore fragilità». Contro questa deriva Bagnasco ha ricordato il servizio offerto dalle suore Misericordine che da anni assistono Eluana. «Loro " ha detto " sono per tutti noi e per tutta la società un esempio di cura, amorevolezza, fedeltà alla vita e alla persona».
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