mercoledì 26 dicembre 2018
In 77 Paesi del mondo: dai senza dimora ai migranti arrivati con i corridoi umanitari, ai bimbi delle bidonville sudamericane e africane, si è rinnovata la tradizione iniziata nel 1982
Il pranzo di Natale a Santa Maria in Trastevere, a Roma

Il pranzo di Natale a Santa Maria in Trastevere, a Roma

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Oltre 240 mila persone in 77 Paesi del mondo, 60 mila in Italia, hanno partecipato ieri ai Pranzi di Natale con i poveri di

Sant’Egidio. A partire dalla basilica di Santa Maria in Trastevere, dove questa tradizione è stata avviata nel 1982 con un piccolo gruppo di anziani che altrimenti, il giorno più bello dell’anno, sarebbero rimasti soli, la Comunità è riuscita a far sedere tanti, diversi tra loro, alla stessa tavola: dai senza dimora ai rifugiati venuti con i corridoi umanitari in Europa, ai bambini di strada e ai minori in difficoltà delle grandi bidonvilles dell’Africa e dell’America Latina. Nel Natale del cinquantesimo anniversario di Sant’Egidio, sono state coinvolte un centinaio di grandi e piccole città italiane tra cui Roma, Napoli, Genova, Messina, Milano, Bari, Firenze, Torino, Novara, Padova, Catania, Palermo, Trieste, Reggio Calabria.

“E’ un popolo in cui chi aiuta si confonde con chi è aiutato – ha commentato il presidente della Comunità, Marco Impagliazzo –, una grande famiglia in cui c’è posto per tutti. La larga partecipazione di quest’anno dimostra che è possibile rispondere alla cultura della rassegnazione e della chiusura, che a volte sembra dominante, restituendo a tanti la speranza di un futuro da costruire insieme”,

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