sabato 22 ottobre 2011
La parte superiore di un paramento murario romano ha ceduto in una zona aperta al pubblico. Il cedimento a quasi un anno di distanza dal crollo della Schola Armaturarum. I carabinieri hanno sequestrato una piccola area a nord degli scavi archeologici.
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La parte superiore di un paramento murario romano realizzato, in opus incertum, ha ceduto in una zona aperta al pubblico. A terra circa tre metri cubi di macerie. Il cedimento a quasi un anno di distanza dal crollo della Schola Armaturarum. I carabinieri di Pompei (Napoli) hanno sequestrato una piccola area a nord degli scavi archeologici. Il direttore degli Scavi, Antonio Varrone, ha compiuto un sopralluogo.Secondo la Soprintendenza Archeologica di Pompei il crollo è dovuto alle forti piogge degli ultimi giorni. La portavoce Daniela Leone spiega che la parte interessata dal collasso è uno strato esterno di circa due metri, nella parte settentrionale del sito archeologico. Secondo la Leone non ci sarebbero danni al valore artistico e il muro vero e proprio è rimasto in piedi. L'area è stata chiusa al pubblico. Nel 2010 il sito di Pompei, visitato ogni anno da 3 milioni di persone, era stato interessato da altri due crolli.«Il danno riguarda il distaccamento di uno strato superficiale di una parte delle mura di cinta che circondano Pompei. Nessuna domus coinvolta quindi, e la stabilità della struttura non è in alcun modo compromessa». Così il ministro per i Beni e le Attività culturali, Giancarlo Galan, in merito al crollo avvenuto ieri sera nello scavo archeologico di Pompei. «Ho appreso con stupore e con disappunto che nella giornata di ieri si è verificato un danneggiamento al rivestimento della parte superiore di un muro all'interno del sito archeologico di Pompei, un accadimento che di per sè non è grave, ma che riguarda un gioiello del nostro patrimonio, dove qualsiasi danno avvenga deve immediatamente metterci in allarme». Questa la dichiarazione del sottosegretario ai beni culturali Riccardo Villari che è arrivato nel sito di PompeiIl nuovo crollo a Pompei «rende ancora più attuale la necessità di affiancare strutture, uomini e mezzi esterni per rafforzare l'azione della soprintendenza in attesa dei 25 tra archeologi e architetti che arriveranno grazie alla legge di Stabilità», dice ancora Villari. «Io sono il primo a difendere la struttura del ministero ma servono rinforzi», spiega il sottosegretario che stamattina è arrivato sugli scavi per un sopralluogo insieme con il magistrato. Quanto ai soldi, «in teoria le risorse ci sono - assicura -. La Soprintendenza di Pompei non è povera. Dobbiamo esser messi nelle condizioni di poter spendere le risorse in cassa presto e bene.  La messa in sicurezza del sito è  la cosa più urgente e non bisogna chiudersi a riccio in personalismi ma collaborare tutti assieme».
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