giovedì 20 marzo 2014
​L'altro giorno il furto di un affresco, oggi un altro crollo. Così va in cenere un tesoro da troppo tempo di fatto abbandonato a se stesso.
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Nulla di nuovo sul fronte delle antichità italiche. Ieri il furto di un affresco, oggi un crollo. E così via. Una piccola porzione di muro è crollata in una domus che si trova nella regio V degli scavi archeologici di Pompei. A segnalare il cedimento sono stati i custodi. Il muro interessato dal cedimento non era affrescato e si trova in una domus ubicata in un vicolo di via Nola (Regio V, Insula 2, civico E). La zona dove è avvenuto il crollo era già stata interdetta al pubblico. In base al primo sopralluogo disposto dal ministero di Beni culturali e Turismo il cedimento riguarda «un tratto di muro "in opera incerta" (lunghezza pari a un 1,30 cm; altezza pari a circa 1 m) di un ambiente all'interno di un'area interdetta al pubblico interessata da interventi di messa in sicurezza nell'ambito del Grande progetto Pompei che saranno realizzati entro il 2015». La Soprintendenza, riferiscono dal ministero, «ha informato l'Autorità giudiziaria e il comando locale dei Carabinieri che sta effettuando, insieme ai tecnici interni, le necessarie verifiche». E non solo: il ministero, informano dal Collegio Romano, «ha disposto una perizia tecnica da parte dell'Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro che invierà domani mattina un gruppo di esperti, coordinati dal direttore dell'Istituto, per verificare la data e le cause tecniche del cedimento».
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