domenica 31 dicembre 2017
Le stragi del sabato sera hanno provocato oltre 100 morti. Più tecnologia per rafforzare i controlli. Tutor e Vergilius
Controllodella velocità (Polizia di Stato)

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Stefano e Davide avevano vent’anni e un sogno in comune, quello di diventare chef. La notte del 26 dicembre tornavano in auto in Maremma, dove lavoravano in un ristorante, per i preparativi del cenone di fine d’anno. Ma nei pressi di Spoleto, il loro sogno si è infranto sulla strada, fra lo stridio dei freni e il fragore agghiacciante dello scontro frontale con un’altra vettura. Rosa invece aveva 45 anni e, in una sera di settembre, viaggiava insieme al marito sulla statale fra Trani e Barletta, quando un uomo alla guida di un’altra auto ha invaso la loro corsia. Era ubriaco e sotto l’effetto di droghe. Lei non ce l’ha fatta, il guidatore killer è stato arrestato con l’accusa di omicidio stradale. Sono solo due fra le tragedie registrate nel 2017, anno in cui, rivelano i dati raccolti da Polizia Stradale e Carabinieri, i morti sulle strade sono purtroppo tornati a crescere, compresi i giovanissimi nelle stragi del sabato sera.

Meno incidenti, più vittime. Il dossier – elaborato dalla Polstrada, aggiornato al 20 dicembre e visionato in anteprima da Avvenire –, fa registrare da un lato il calo del numero complessivo di incidenti (72.015, il 2,5% in meno rispetto al 2016) e delle persone ferite (39.178, -0,6%). Ma, dall’altro, induce al rammarico per l’aumento degli incidenti mortali (1.519, + 0,8% ossia 12 in più) e delle vittime (1.656, + 2,2% pari a 36 deceduti in più del 2016). Una tendenza confermata dall’Istat, che nel primo semestre 2017 ha rilevato un analogo decremento degli incidenti con lesioni alle persone (- 3,9%), ma anche la preoccupante inversione di tendenza per le vittime, tornate a crescere del 7,5%.

Stragi del sabato sera: 105 morti. Dal 1° gennaio al 10 dicembre, nelle notti dei fine settimana, Polstrada e Carabinieri hanno schierato nei pressi di locali e discoteche 165.443 pattuglie, rilevando 2.785 incidenti (55 in più rispetto al 2016) che hanno causato 105 vittime (3 in più dello scorso anno). Oltre 234mila conducenti controllati con etilometri e precursori: fra loro, il 5,12% ( 11.981, di cui 10.327 uomini e 1.654 donne) è risultato positivo al test di verifica del tasso alcolemico (nel 2016. era il 5,10%). Le persone denunciate per guida sotto effetto di stupefacenti sono state 493 e 601 i veicoli sequestrati per la confisca. Inoltre, una campagna di controlli attuati non solo nei weekend, ha scovato (su quasi 37mila conducenti esaminati con alcol test e drug test) 2mila guidatori con tasso alcolemico superiore a 0,5 grammi per litro e 567 positivi a una o più droghe.

Tre milioni di punti in meno. La Polstrada ha rafforzato l’uso della tecnologia «non a fini esclusivamente sanzionatori, ma in modo coerente con l’obiettivo di ridurre drasticamente gli incidenti», come ha chiesto il ministro dell’Interno Marco Minniti con una direttiva. Così, 474.450 pattuglie hanno accertato «1.999.469 infrazioni», ritirando 44.305 patenti di guida (in media, 125 al giorno) e 45.875 carte di circolazione. Notevole la somma dei punti decurtati dalle patenti, per infrazioni più o meno gravi (passaggio col rosso; inversione a U; uso del cellulare senza auricolari e altro ancora): 2.946.906.

Tutor e Vergilius. L’utilizzo del Tutor (333 postazioni su 3.100 km di autostrada) ha accertato, fra gennaio e novembre, 468.389 violazioni dei limiti di velocità, il 21,2% in meno rispetto al 2016. Mentre il nuovo sistema Vergilius (attivo su alcuni tratti delle statali SS 1 Aurelia, SS 7 quater Domitiana, SS 309 Romea e SS 145 var. Sorrentina) ha beccato «20.160 violazioni dei limiti di velocità, l’87% in più rispetto all’analogo periodo del 2016». Sempre Vergilius, sui primi 100 chilometri dell’autostrada del Mediterraneo, ha pizzicato 85.556 violazioni.

Angeli in divisa. La Polstrada (che ha compiuto 70 anni) non corre solo per arrestare trasgressori: nel 2017, in risposta a 185 richieste di assistenza sanitaria, ha dato aiuto a 102 malati, trasportato organi per il trapiano (33 casi), plasma o vaccini. E lavorare in strada è rischioso: i poliziotti della Stradale sono il 10% degli organici di Polizia, ma contano il 50% dei caduti in servizio (ben 374, dal 1938). L’ultimo è l’assistente capo Giuseppe Beolchi, ucciso dieci giorni fa sull’A1 da un Tir che ha investito la sua pattuglia. Aveva 45 anni e lascia cinque figli, ai quali parenti e amici racconteranno del suo silenzioso coraggio quotidiano.

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