mercoledì 18 agosto 2010
Parlamentari di Pdl, Udc, Api e Lega concordi: sono possibili convergenze.
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Ripartire dai valori non negoziabili sembra questo in un momento di stallo della politica, non solo per la interruzione estiva, una indicazione che accomuna parlamentari di diverse forse politiche. Il vicepresidente dei senatori del Pdl Gaetano Quagliariello, assicura che dopo la rottura con Gianfranco Fini, il suo partito «avrà la possibilità di qualificarsi con ancora più per la coerenza sui temi bioetici». Comunque l’esponente del centrodestra auspica che l’attuale passaggio politico «sia l’occasione di un confronto con quelle forze come i cattolici e i moderati del Pd, come l’Udc, che su queste tematiche dovrebbero trovarsi accanto al governo e la sua agenda. Spero, perciò, che anche nella differenziazione dei ruoli si trovino ragioni per andare avanti insieme e magari per approfondire dei rapporti». «Non è più possibile immaginare una politica che si muova come se l’unico criterio antropologico di riferimento fosse l’homo oeconomicus», osserva la udc Paola Binetti constatando che «le posizioni di molti finiani sui temi etici sono scarsamente condivisibili», per cui ben vengano «gli interventi di molti cattolici del Pd a sostegno di questi valori». Secondo la Binetti l’apertura dell’Unione di Centro ad «una nuova realtà politica, un’area di responsabilità nazionale, va in questa direzione: creare un luogo d’incontro rivolto in primo luogo, ma non solo, a tutti i cattolici che hanno voglia di ricominciare a far politica partendo proprio da questi valori essenziali». Secondo l’ex presidente di Scienza&Vita «il cambiamento politico che è nell’aria», può avere senso «se genera schieramenti con un forte collante di valori etici condivisi». Marco Calgaro di Api esprime consenso con le posizioni assunte dal ministro Sacconi in materia di bioetica, ma in campo di politica familiare registra che «né il centrosinistra né il centrodestra sono stati capaci di attuare misure significative per i genitori con figli», né quoziente familiare, né deduzioni consistenti. «Per noi il bipolarismo ha fallito – argomenta Calgaro – perché nei partiti c’è tutto ed il contrario di tutto. Auspichiamo la formazione di un terzo polo, ma non per ripetere lo stesso errore, quindi una condizione ineludibile è la elaborazione di un programma chiaro e coeso anche sotto il profilo antropologico». Laura Molteni della Lega considera la proposta di legge sul fine vita uscita dalla commissione Affari sociali della Camera una proposta «equilibrata, rispettosa dei principi costituzionali, della vita e delle persone disabili, che si oppone sia a qualsiasi deriva eutanasica, sia all’accanimento terapeutico». «Sui valori non è possibile negoziare – evidenzia un altro leghista, Massimo Polledri – anche Bossi in questo campo ha tracciato una linea, rilevando che il cambiamento ci può essere in economia, ma non nella concezione della famiglia. È una questione di diritto naturale. Anche Roberto Calderoli ha detto che la Ru486 attacca la salute delle donne, una posizione difesa anche dai governatori Luca Zaia e Roberto Cota».
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