giovedì 20 luglio 2023
A sorpresa il governo apre alla misura per l'edilizia che ha da poco "sterilizzato". Il primo agosto Fitto in aula. Il Terzo settore scrive al ministro: «Grave errore escluderci dalla cabina di regia»
3 miliardi al risparmio energetico. Rispunta il superbonus per i redditi bassi

ANSA

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Contrordine: rispunta il superbonus per l’efficientamento energetico degli edifici. Ma sarà in versione ridotta, destinato solo alle famiglie a basso reddito (quelle che non possono recuperare la spesa effettuata attraverso gli sconti fiscali). L’operazione dovrebbe essere presentata a breve dal governo nell’ambito della revisione del Pnrr con il RepowerEU, il piano aggiuntivo dedicato all’energia. Con l'opposizione che già grida allo scandalo accusando il governo di voler riesumare i supersconti edilizi per raccogliere facili consensi dopo che si era affrettato a cancellarli. Intanto il Terzo settore protesta per il mancato coinvolgimento nel tavolo sul Pnrr con le parti sociali, tenutosi martedì e ieri dal ministro degli Affari Ue Raffele Fitto. Il Forum ha scritto una lettera al ministro parlando di «grave errore» per la mancata convocazione di «una componente sociale ed economica fondamentale del Paese, che quotidianamente opera sui territori» e chiedendo un incontro.

Tornando all’energia due le priorità indicate dal governo: il rafforzamento delle infrastrutture energetiche e «un sistema che possa rafforzare dal punto di vista dell’efficientamento energetico l’azione delle imprese e delle famiglie»,come ha spiegato ieri lo stesso Fitto. «L’obiettivo è di usare» il RepowerEU «per trasformare gli aiuti in un investimento strutturale». È un tema, ha aggiunto, «che nei prossimi giorni verrà presentato in Parlamento, anche dopo aver definito con la Commissione europea gli ultimi aspetti». L’1 agosto è prevista infatti l’informativa del ministro nelle due Camere proprio per affrontare il tema delle modifiche al Piano «con il più ampio coinvolgimento». Secondo quanto si apprende la revisione degli investimenti del Pnrr permetterebbe di girare sul capitolo energetico tre miliardi di euro. Per quanto riguarda l’efficientamento degli edifici la misura non è ancora definita nei dettagli. Ma riguarderebbe solo i condomini , le case popolari e le residenze sanitarie. Niente villette, quelle che più hanno beneficiato del vecchio 110%.

Ancora in discussione la percentuale di sconto fiscale che sarà prevista dal nuovo superbonus. Non è escluso che si possa ritornare anche al 110% ma in tal caso il governo farebbe un netto dietrofront pochi mesi dopo aver deciso di chiudere quel capitolo. L’aliquota superagevolata sarà destinata comunque solo agli incapienti, cioè a quei cittadini che non hanno lo spazio fiscale per scontare poi la spesa effettuata. Per gli altri resterebbe l’aliquota già prevista del 70%, da recuperare in rate decennali con il 730. Critico il M5s, padre del superbonus vecchia maniera: «Per tentare di spendere i fondi Pnrr nonostante i ritardi che ha accumulato, il governo dovrà riattivare una misura che aveva cancellato; una misura che era finanziata anche dal Pnrr. Incredibile», ha commentato in un tweet, il capogruppo al Senato per il M5s Stefano Patuanelli. Mentre anche Osvaldo Napoli dalla segreteria di Azione sottolinea come sarebbe «un’altra marcia indietro del governo Meloni».

Reazioni anche dal mondo delle imprese. «È necessario procedere a un riordino degli incentivi per gli interventi sugli immobili e a una loro impostazione su base pluriennale. Solo così si potrà permettere ai cittadini, alle imprese di programmare efficacemente i lavori. Il problema, però, non è quello delle percentuali - commenta il presidente della Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa - anche se venisse ripristinato il 110 per cento, non vi sarebbero grandi numeri senza un contestuale meccanismo che produca - per tutti, senza distinzioni all’interno dei condomini - i medesimi effetti della cessione del credito d’imposta e dello sconto in fattura». In sostanza se non si può cedere il credito è difficile avviare i lavori anche per chi è capiente, perché le somme da anticipare sono importanti. Confedilizia chiede poi di intervenire sui crediti incagliati con il «coinvolgimento diretto di aziende statali nel farsi carico degli stessi».

E anche la presidente dell’Ance, Federica Brancaccio, pone lo stesso problema. «Nell’incontro sul Pnrr il ministro Fitto ha fatto dei passaggi sull’intenzione di utilizzare il RepowerEU per gli incentivi al risparmio energetico, parlando di 3 miliardi per famiglie e imprese. Va benissimo se c’è un'attenzione sull'argomento, ma è fondamentale trovare una soluzione sui crediti incagliati del Superbonus e su una proroga dei lavori già iniziati, perché i cantieri si sono fermati». Ci sarebbe una disponibilità del governo a una proroga dei lavori per i vecchi cantieri del superbonus. Ma per l’Ance l’importante è che la norma «sia già nel testo della manovra che entra in Parlamento a ottobre perché non si può aspettare fino al 31 dicembre per dare certezza alle imprese».

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