mercoledì 25 maggio 2011
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Il registro delle coppie di fatto? A Mi­lano ci sarà di sicuro, se al ballot­taggio vincerà il candidato di cen­trosinistra Giuliano Pisapia. L’avvocato milanese, avversario di Letizia Moratti, parlando ieri alle Acli, ha voluto ribadi­re che se sarà eletto creerà un registro per le cosiddette unioni civili, spiegan­do che «questa non vuole essere una promozione ma il riconoscimento di u­na realtà che esiste. So che c’è perples­sità sul registro delle unioni di fatto – ha detto –. Voglio dire che per me questo si­gnifica riconoscere una realtà che esi­ste, non metterla sullo stesso piano con la famiglia costituzionalmente ricono­sciuta. Io non mi sento di discriminare un figlio che nasce in un’unione di fat­to rispetto a uno nato nel matrimonio. Questo non deve fare timore a nessuno. A tutti dobbiamo dare risposte, poi o­gnuno fa le sue scelte». Una sortita che trova però la domanda di chiarimento del sottosegretario alla Salute Eugenia Roccella: «Nel suo programma, Pisapia parla apertamente di un registro dei di­ritti delle famiglie plurali. Spieghi cosa significa con precisione». Ma Pisapia alle Acli formula una sua ri­chiesta: «Avere l’appoggio del mondo cattolico è fondamentale. L’appoggio dei cattolici mi tranquillizza e rassicu­ra. Ci sono alcuni principi, la solidarietà e l’uguaglianza, lo stare dalla parte del più debole – ha concluso – che sicura­mente ci uniscono». Infine, il candida­to del centrosinistra ha aperto al voto agli immigrati, almeno «per il Consiglio di zona e i referendum comunali». Pro­posta che trova il «no» di Maria Stella Gelmini, ministro Pdl all’Istruzione. In­tanto, sull’altro versante continua la rin­corsa di Letizia Moratti, anche ieri fra i cittadini, in giro per Milano. A pochi giorni dal ballottaggio, il sindaco u­scente ha messo in tavola l’ennesimo jolly. Moratti ha informato la giunta (e­secutivo che però non ha più poteri es­sendo scaduto il mandato) che dopo a­ver tolto l’ecopass (l’accesso al centro storico a pagamento), di voler intro­durre per i residenti, nelle rispettive zo­ne, la sosta libera anche sulle strisce blu (normalmente a pagamento), sconti sui parcheggi per i negozianti e allarga­mento della finestra oraria per il carico e scarico delle merci. Ironico Pisapia. «Letizia Moratti? – ha detto –. Non è più credibile. È il colmo siamo ai saldi di fi­ne stagione. Contraddice il suo pro­gramma e quello che ha pensato di po­ter fare, ma non ha fatto, in cinque an­ni». Non solo l’affondo dell’avvocato mi­lanese è a tutto campo. Prima stigma­tizza le ultime sortite di Silvio Berlusconi «il premier è danno per il Paese», poi annuncia nuove denunce contro chi «ha commesso scorrettezze nella campa­gna elettorale». L’entourage del candi­dato sindaco parla di «persone che van­no in giro a disturbare nei metrò e nei quartieri i cittadini e dicono di essere e­sponenti dei comitati di zona di Pisa­pia » e di «altre persone che si presenta­no nei quartieri vestite da zingari che dichiarano che in quel luogo, e danno volantini, sarà costruita la nuova gran­de moschea, la più grande d’Europa». Ma sul tema dei Rom, Pisapia deve in­cassare però la “correzione” del sinda­co di Verona, il leghista Flavio Tosi. «A Verona non esiste l’autocostruzione di case per i Rom, né come realtà né come progetto. Pisapia – conclude Tosi – for­se è un po’ confuso e scambia le sue in­tenzioni per le mie oppure spaccia vo­lutamente patacche politiche».
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