mercoledì 28 giugno 2023
Quattro pirati su cinque consapevoli di aver commesso un reato, 10mila posti di lavoro a rischio. Bagnoli Rossi (Fapav): sensibilizzare alla legalità importante, ma si approvi la legge al più presto
Pirateria digitale, 30 milioni di illeciti in più rispetto al 2021

Foto d'archivio

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Trenta milioni di atti di pirateria in più rispetto al 2021 (+9%), con un +26% sugli eventi sportivi live; +20% per i programmi tv e + 15% per le serie tv. I film si confermano i contenuti più piratati: costituiscono il 35% degli atti di pirateria audiovisiva online per un totale di circa 120 milioni, un numero comunque in calo del 4% rispetto al 2021. Quattro pirati su cinque sono consapevoli di commettere un reato (81% dei pirati adulti). Sono alcuni dei nuovi dati Fapav/Ipsos sulla pirateria audiovisiva presentati stamane in occasione degli Stati generali della lotta alla pirateria tra legalità, sicurezza e intelligenza artificiale, in corso a Roma.

«La ricerca evidenzia come il fenomeno della pirateria nel nostro Paese sia in continua evoluzione, sfruttando lo sviluppo tecnologico anche a fini illeciti – sottolinea Federico Bagnoli Rossi, presidente Fapav - i numeri di quest’anno ci stimolano a confermare il nostro impegno nel sostenere le Industrie dei contenuti audiovisivi e multimediali e nel lavorare con le Istituzioni - già molto sensibili al tema - per la definizione ed applicazione di nuovi strumenti preventivi di efficace contrasto alla pirateria».Anche perché a rischio ci sono circa 10mila posti di lavoro.

La situazione fotografata da Ipsos

I dati confermano un'incidenza complessiva della pirateria stabile tra la popolazione adulta, pari al 42% ma con una crescita dei contenuti piratati. Si stimano nel 2022 circa 345 milioni di atti illeciti. La pirateria digitale si conferma la principale, con il 39% di incidenza, dato stabile rispetto al 2021. Segue la pirateria indiretta (prestito di copie digitali e fisiche piratate o la visione da amici), che si attesta intorno al 12%; mentre la pirateria fisica ha un'incidenza del 9%. Tra gli adolescenti: nel corso del 2022 quasi la metà dei 10-14 enni ha compiuto almeno un atto di pirateria audiovisiva (-4% rispetto al 2021). Per quanto riguarda la deterrenza, i dati dimostrano che l'oscuramento dei siti si rivela una misura efficace: il 40% dei pirati adulti è incappato almeno una volta in un sito bloccato e la metà di loro si è indirizzata su contenuti legali (49%). I pirati audiovisivi sono più concentrati tra gli under 35 (39%), tra coloro che hanno un livello di istruzione più elevato e tra gli occupati. C'è inoltre una leggera prevalenza di uomini (53%) sulle donne (47%). In più, la maggior parte delle persone che fa pirateria audiovisiva è ben consapevole che ricorrere a questo sistema equivale a commettere un reato. Una consapevolezza che tocca quota 81% tra i pirati adulti. Allo stesso tempo però una buona metà di queste persone, pur consapevole, ritiene improbabile che sia scoperta e quindi soggetta a sanzione.

Foto d'archivio

«È importante continuare nella campagna di sensibilizzazione sul tema. Oltre a ciò, anche quest’anno si conferma l’efficacia del blocco dei siti per scoraggiare la pirateria – sottolinea Nando Pagnoncelli, presidente di Ipsos Italia - È bene quindi proseguire in questa direzione per far sì che sempre più pirati optino peruna visione tramite mezzi legali dei contenuti di interesse. La pirateria purtroppo resta un problema ancora presente nel panorama italiano, ma tramite l’educazione e le attività di deterrenza è possibile arginarlo ed è questa la sfida più grande che deve affrontare l’industria audiovisiva nei prossimi anni».

Le reazioni

Dati che, secondo Federico Mollicone, presidente della Commissione cultura della Camera intervenuto agli Stati generali della lotta alla pirateria tra legalità, sicurezza e intelligenza artificiale, in corso a Roma, fanno capire la necessità di una legge al più presto. «Sono dati allarmanti – la premessa - e dimostrano che l'approvazione nei prossimi giorni al Senato della legge sulla pirateria che abbiamo fatto alla Camera può aiutare a salvare migliaia di posti di lavoro e di tutto l'indotto audiovisivo, televisivo, sportivo e editoriale e garantire trasparenza e un intervento rapido contro la pirateria». Inoltre, l’analisi sottolinea anche che la maggiorparte dei pirati sono consapevoli, «ma che, se i siti vengono oscurati poi una buona parte migra verso siti legali – prosegue - Noi dobbiamo lavorare a questo. Gli addetti ai lavori hanno fatto i complimenti per questa ddl che è all'avanguardia a livello europeo. Faccio un appello al Senato perché diventi subito legge».

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