sabato 26 dicembre 2009
Smottamenti e famiglie isolate in Liguria, mentre in una valle bergamasca ottocento persone sono rimaste senz’acqua. Le zone più colpite sono la Lucchesia e il Modenese.
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Prima la neve e il gelo, poi la pioggia e il rischio esondazioni. Il maltempo non dà tregua e, dopo i problemi alla mobilità provocati dal freddo dei primi giorni della settimana, ora a preoccupare sono le condizioni dei fiumi, in molti casi già usciti dagli argini. Al Ponte della Becca (Pavia), la Coldiretti ha monitorato l’innalzamento di due metri, in un solo giorno, del fiume Po, mentre in Emilia Romagna, in appena sei giorni, è caduto il 40% della pioggia di un intero anno, pari ad almeno 550 millimetri di acqua. In montagna, infine, l’allerta valanghe ha raggiunto il grado tre su una scala di cinque e lo stato di allerta è massimo in Dolomiti. A Solda, in Alto Adige, dove l’allerta è a livello quattro, un ragazzino tedesco di 12 anni è morto travolto da una slavina mentre sciava fuori pista con altri due amici, che si sono salvati. Per i prossimi giorni, la Protezione civile ha già lanciato l’allarme maltempo al Sud e sulle Isole e ha provveduto ad evacuare gli abitanti dei paesi colpiti dalle forti piogge che, a Natale, hanno devastato il Centro-Nord, dove oggi sarà in vista il capo dipartimento Guido Bertolaso.La situazione più grave in Toscana, in particolare in Garfagnana e in provincia di Lucca. Feste amare per circa 500 persone che, due giorni fa, sono state costrette ad abbandonare le proprie abitazioni per l’esondazione del Serchio, a cavallo tra le province di Pisa e Lucca. Per svuotare il lago di Massaciuccioli, nei pressi di Viareggio, il cui livello si è assestato a 38 centimetri sopra il livello del mare, la Croce rossa ha inviato due grosse pompe, che serviranno a far defluire l’acqua verso il mare.Nonostante i disagi, gli sfollati della Lucchesia - dove, stando alle prime stime, i danni ammonterebbero a oltre 20 milioni di euro - hanno potuto contare sul conforto dell’arcivescovo di Lucca, Italo Castellani, che, proprio il giorno di Natale, è andato a far loro visita a bordo di un mezzo anfibio. Con il presidente della Provincia, Stefano Baccelli e l’assessore regionale alla Cooperazione internazionale, Massimo Toschi, il prelato ha raggiunto le zone più colpite dall’alluvione, dove sono al lavoro anche i volontari della Protezione civile.Anche il governo sta tenendo costantemente monitorata la situazione e il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Altero Matteoli, ha già annunciato che al prossimo Consiglio dei ministri chiederà lo stato di calamità per le zone colpite dal maltempo di questi giorni.Famiglie evacuate anche in provincia di Modena, dove 400 persone hanno abbandonato le proprie abitazioni nel comune di Bomporto interessato dalla piena del fiume Panaro. Anche qui la Protezione civile ha inviato uomini e mezzi e sta provvedendo a rinforzare l’argine del fiume con 4mila sacchi di sabbia per un fronte di circa due chilometri. In provincia di Parma, invece, i danni provocati dal maltempo sono stati calcolati in oltre 3 milioni di euro.Frane e paesi isolati anche in Liguria. Nel circondario di Sanremo (Imperia), tre smottamenti provocati dalle abbondanti piogge che hanno colpito il ponente ligure, hanno isolato una ventina di famiglie residenti a Bussana. Dopo l’esondazione di Natale, è rientrato ieri negli argini il fiume Magra, nello Spezzino, consentendo di proseguire nelle opere di svuotamento dell’acqua e della messa in sicurezza delle abitazioni di Ameglia. Oggi dovrebbe concludersi anche il rientro di chi aveva dovuto lasciare le case. Resta grave la situazione nel Comune di Follo, dove le forti precipitazioni hanno causato un vasto smottamento di terreno boschivo, con fronte di 200 metri, che ha danneggiato il 70% delle abitazioni del centro storico della frazione Torenco.Infine, il cattivo tempo di questi giorni ha provocato danni anche in Lombardia, soprattutto nelle province di Brescia e Bergamo. In Val di Scalve (Bergamo), 800 persone sono rimaste senz’acqua e due paesi sono rimasti isolati da una frana in Val Seriana, Smottamenti e disagi al traffico anche in Val Camonica e inVal Sabbia, mentre a Ponte San Pietro (Bergamo), l’acqua ha travolto la diga sul fiume Brembo. È allarme anche nel Mantovano per la piena del fiume Secchia.
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