venerdì 31 agosto 2012
L'astuto faccendiere,  spiega il il Comando provinciale di Pescara della Gdf, dapprima individuava la possibile vittime tra i debitori di Equitalia Pragma spa e, poi, con i più diversi escamotage riusciva ad ingannare i suoi "clienti" facendosi consegnare somme di denaro spesso ingenti.
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​"Hai problemi con Equitalia? Ci penso io!". È così che iniziava la maggior parte delle truffe messe a segno da un quarantacinquenne originario di Chieti che operava in tutta la regione e si apprestava a compierne altre in Alto Adige. L'astuto faccendiere,  spiega il il Comando provinciale di Pescara della Gdf, dapprima individuava la possibile vittime tra i debitori di Equitalia Pragma spa e, poi, con i più diversi escamotage riusciva ad ingannare i suoi "clienti" facendosi consegnare somme di denaro spesso ingenti. L'uomo, presentandosi quale dipendente di Equitalia spa e perfettamente a conoscenza delle varie posizione debitorie dei truffati, si faceva consegnare somme di denaro dietro il rilascio di quietanze/verbali ovvero altri documenti liberatori (ad es: atti di assenso a cancellazioni di ipoteche) riportanti la falsa intestazione della predetta società di riscossione.Le indagini, avviate dalle Fiamme gialle di Pescara, anche su impulso della società di riscossione che hannoproficuamente collaborato con i finanzieri fornendo ogni dato utile, hanno pazientemente ricostruito il puzzle delle relazioni, delle identità dei soggetti coinvolti e l'ammontare delle truffe dal 2008 ad oggi.Contemporaneamente, con la direzione dei magistrati della Procura della Repubblica di Pescara, il Nucleo di Polizia Tributaria ha scoperto che le vittime non erano soltanto i malcapitati cittadini ma anche l'Equitalia stessa e, di riflesso, le casse dello Stato per i mancati introiti derivanti dall'utilizzo delle false certificazioni liberatorie.Le truffe, ripetute negli anni, hanno consentito al falso dipendente di Equitalia nonchè evasore fiscale, di trarrenotevoli proventi economici e condurre un tenore di vita decisamente sproporzionati rispetto agli irrisori redditidichiarati che, fino al 2008 non hanno mai superato euro 7.500 circa e che, invece, dal 2009, non risultano essere mai stati dichiarati al fisco.Questa mattina la Guardia di finanza di Pescara ha sequestrato tutti i beni intestati ed occultati nel trustritenuti proventi dei reati, tra cui immobili e ben sette automobili di lusso: cinque Ferrari, una Maserati Ghibli, una Aston Martin ed una Bmw nonchè 2 moto Kawasaki e Suzuki, il tutto per un valore superiore ad un milione di euro. Il sequestro dei beni, ora, potrà garantire il ristoro delle vittime dei reati che, a loro volta, saranno nelle condizioni di risolvere le proprie pendenze con lo Stato.
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