sabato 27 maggio 2023
Abbiamo bisogno della pace più che del pane da mangiare. Abbiamo il diritto di vivere in pace, il dovere di costruire la pace. Abbiamo la grazia di chiederla, la pace
Pentecoste

Pentecoste - Archivio

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Pentecoste. Aria fresca, alba luminosa dopo il buio della notte, primavera dello Spirito. Tutto si fa nuovo. Dio ci chiede di essere coraggiosi. Di pretendere. Di osare. Di credere che anche il peccatore più incallito e forsennato, se vuole, può accedere alla fonte del suo perdono.

Lui, altro non vuole. Se da una galassia lontana un alieno potesse vedere ciò che, in questi mesi, stanno facendo tanti uomini su questa pallina che chiamiamo terra, rimarrebbe basito. Rischierebbe l’infarto. Inventate, prodotte, vendute dagli uomini, le armi mortificano secoli di storia, di arte, di civiltà. Distruggono il creato, ma, soprattutto, feriscono e uccidono tanti esseri umani innocenti, che questa assurda guerra non vogliono. “Come sono strani gli uomini”, direbbe di noi l’alieno.

E, invece, occorre ripetere senza stancarci mai: “Come sono belli, gli uomini. Così uguali, così diversi, così originali, così interessanti. Ognuno è un universo a sé. Capace di sedurre, incantare, innamorare l’altro, innamorarsi dell’altro. Come sono belli, gli uomini, quando si fanno sentinelle e custodi attenti dei fratelli. Quando – come in questi giorni in Emilia Romagna – incuranti del pericolo, si gettano nel fango, si arrampicano sui tetti, per tentare di salvare un cagnolino, un maialetto, una mamma e i suoi bambini. Come sono belli quando sanno piangere per un dolore che non li riguarda da vicino, ma che fanno proprio. Quando si fermano o rallentano il passo per non lasciare indietro un vecchio claudicante, una nonna in carrozzina”.

Dio sogna. Proprio come noi. E proprio come accade a noi, piange. Quando gli uomini si sbranano, Dio piange. Quando il vicino da salvare diventa il nemico da ammazzare, Dio piange. Quando chi ha ricevuto la vita non sa più essere felice, Dio piange.

Pace!

Abbiamo bisogno della pace più che del pane da mangiare. Abbiamo il diritto di vivere in pace, il dovere di costruire la pace. Abbiamo la grazia di chiederla, la pace. Allo Spirito Santo, consolatore, avvocato, fuoco, soffio del Figlio, dono del Padre. Colui che fonda due persone in una. Che unisce milioni di credenti in una sola Chiesa; miliardi di uomini in una sola umanità.

Coraggio.

Avremo il coraggio, oggi, di invocarlo, il dono della pace? E credere che, in modo misterioso e vero, possiamo ottenerla? Sapremo sperare contro ogni plausibile speranza, ogni previsione, ogni strategia - politica, economica, militare –, e credere che “nulla è impossibile a Dio?” Coraggio, dunque. Presto, corriamo a Cana, e, con Maria, sgraniamo gli occhi davanti agli otri d’acqua diventati vino. Non fermiamoci, portiamoci a Betania. Gesù ha ordinato a un morto di ritornare in vita. Pazzesco.

Pasqua.

Che è successo ai codardi del Venerdì Santo? Sono irriconoscibili. Che cosa sarà mai accaduto? Dove hanno attinto la forza per affrontare i nemici che ieri li impaurivano? Chi ha dato loro il coraggio per spalancare le porte e gettarsi nella mischia? Per gridare al mondo che “ Gesù è il Signore?”.

Lo Spirito.

Vieni, Spirito Santo. Avvolgi questa nostra umanità, stupida e stupenda, insegnale a saper contare i propri giorni. Perché arrivi ad assaporare la gioia e la sapienza del cuore. Vieni, Spirito Santo. Trasforma i cuori di chi può mettere – oggi stesso - fine a questa guerra infame. La smettano di tormentarci, di tenerci col fiato sospeso. Vieni, Spirito Santo. Vieni con il dono della pace. Pace da accogliere gratuitamente e custodire faticosamente. Costa fatica, rinunciare all’amarissimo e dolciastro sapore della vendetta e dell’orgoglio.

Costa fatica, togliere qualcosa alla propria ingordigia per soccorrere, difendere, promuovere, amare il prossimo. Una fatica, però, che non stanca, non umilia, non uccide, ma, al contrario, moltiplica la pace.

Vieni, Spirito Santo, spargi a piene mani i semi benedetti della pace. Perché attecchisca e germogli il possente albero della pace che tutti gli uomini di buona volontà – credenti e non credenti – desiderano, ricercano, bramano. Buona Pentecoste.

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