sabato 20 agosto 2011
Umberto Bossi smentisce aperture sulle pensioni, ma cresce il pressing da parte del Pdl. Intanto spunta l'ultima ipotesi per fare cassa a alleggerire i tagli agli enti locali:dismissione di caserme e altri immobili di Stato.
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Acque sempre agitate nellamaggioranza sulla manovra. È ancora una volta la Lega a mettersi di traverso con Umberto Bossi che smentisce aperture sulle pensioni e addirittura profetizza: "L'Italia finirà male". Roberto Calderoli insiste: "Il Pdl non pensi solo ai suoi elettori, la previdenza non si tocca, per noi è un imperativo non un capriccio". Poi in serata sembra ammorbidire le sue posizioni chiedendo agli alleati di marciare compatti per evitare la "spallata dei poteri forti" e trovare una "proposta unica" di modifica sulla finanziaria bis che metta d'accordo tutti. Il Pdl prende atto dell'apertura ma aumenta il pressing per far tornare sui suoi passi il Senatur: "La Lega rifletta, è necessario un intervento sul nodo previdenziale".Intanto, nella maggioranza l'ultima ipotesi per fare cassa a alleggerire i tagli agli enti locali è quella della dismissione di caserme e altri immobili di Stato. Gli scajoliani insistono: "Aumentare l'Iva non deprimerà i consumi". Anche il governatore lombardo, Roberto Formigoni, rilancia: "Sette-otto regioni sono più che sufficienti, dismettiamo il patrimonio dello Stato". Alla vigilia dell'inizio dell'iter parlamentare della finanziaria bis i frondisti non arretrano di un millimetro: martedì vedranno Angelino Alfano e gli chiedono di fare una sintesi delle loro proposte di modifica del provvedimento economico varato il 13 agosto scorso dal Cdm."Apprezziamo la disponibilità ai cambiamenti espressa dal presidente del Consiglio, fatti salvi esclusivamente i saldi, pari a 45,5 miliardi di euro fino alla fine della legislatura - scrivono in una nota comune- e ribadiamo la nostra convinzione: no a nuove tasse, sì a riforme per raggiungere il pareggio di bilancio senza deprimere l'economia". L'ex presidente del Senato, Marcello Pera, che critica assicura: "Comunque vada, i 'frondistì voteranno la manovra". Il Pd presenterà la prossima settimana la sua contro-manovra e per bocca di Pierluigi Bersani, attacca: "Il governo è nel caos. Per amor di patria, la maggioranza metta rapidamente un qualche rimedio all'incredibile babele di questi giorni".Il Pdl non arretra, dunque, sulla questione previdenziale. Dice il capogruppo alla Camera, Fabrizio Cicchitto: "La Lega deve fare una attenta riflessione, visto che siamo tutti di fronte a scelte assai stringenti, visto che la situazione economica generale per certi versi si è addirittura aggravata e non dà certamente spazio ad un mutamento dei saldi". Claudio Scajola insiste sul ritocco dell'Iva: "Se aumentassimo di un punto l'Iva, lasciandola però invariata sui beni di prima necessità, potremmo guadagnare 5-6 mld l'anno e questo renderebbe più giusta la manovra. A mio parere l'aumento dell'uno per centro non diminuirebbe i consumi, lo ha fatto la Germania e non ha avuto danni". E ancora: "Sì alla riforma delle pensioni e alle dismissioni".Ignazio La Russa è favorevole alla dismissioni per la Difesa ma senza tagli: "Sono stato io a proporre di puntare molto sulle dismissioni, purchè queste non incidano minimamente sulla sicurezza e l'efficienza e purchè il ricavato ritorni in larga parte alla Difesa per sopperire ai tagli lineari. Mi fa piacere che adesso si parli della vendita di immobili anche non della Difesa". Anche Saverio Romano, ministro dell'Agricoltura, invita ad accelerare: "È necessario buttare il cuore oltre l'ostacolo. O si coglie l'occasione di una congiuntura economica internazionale completamente negativa per accelerare sul terreno delle riforme strutturali di cui ha bisogno l'Italia ivi compresa quella delle pensioni, oppure si corre il rischio di perdere il treno con la conseguenza di far deragliare il paese su un binario morto". Sulla stessa linea anche Maria Stella Gelmini: "La Lega ci ripensi, si faccia la riforma pensionistica". Gianfranco Rotondi, ministro dell'Attuazione del programma, insiste: "Sì alle macroregioni, aboliamo tutte le province. L'Udc non usa mezzi termini: "Bossi e Berlusconi sono come un ciclista che vuol guidare un autobus. Non potranno mai riuscirci". Dice il deputato e responsabile Enti locali del partito, Mauro Libè: "I dati dimostrano ogni giorno che questo finto bipolarismo ha solo contribuito ad aggravare la situazione economica dei cittadini". E ancora: "Il federalismo di facciata della Lega è servito solamente a permettere l'aumento dei tributi locali, senza alcun beneficio per i cittadini in quanto a qualità dei servizi. Oggi si parla di tagliare qualche provincia e di abolire i piccoli comuni. Sono solo chiacchiere che dimostrano la mancanza di volontà. Per raggiungere questi obiettivi, infatti, bastava votare le nostre proposte"."Questo federalismo di facciata -conclude Libè- fa emergere una realtà drammatica: chi ci governa non conosce il paese". Angelo Cera, deputato centrista, critica proposta Pd sul ridimensionamento dei parlamentari: "In un periodo di sofferenza per l'intero sistema Italia, c'è chi ha il coraggio di uscire sui media e farsi una pubblicità a buon mercato". In serata Pier Ferdinando Casini ribadisce il suo no alla 'super tassa che massacra il ceto medio" e avverte: "Non voteremo la manovra così com'è, perchè tartassa i soliti noti".Il Pd, dunque, boccia ancora una volta l'operato del governo e annuncia una contromanovra che verrà presentata martedì prossimo con tre obiettivi: mantenere i saldi, dare uno stimolo all'economia, garantire equità nella distribuzione dei sacrifici. Bersani non ha dubbi: "Nel governo e nella maggioranza c'è uno sbandamento totale. La prossima settimana rischia di aprirsi in un'incertezza pericolosa".Alcuni giorni fa il Pd aveva indicato sette punti-chiave di una manovra alternativa a quella voluta da Giulio Tremonti e Silvio Berlusconi: una soglia sulla tracciabilità dei pagamenti più bassa rispetto ai 2.500 euro previsti dal governo; una imposta progressiva sui valori immobiliari; un prelievo straordinario una tantum sull'ammontare dei capitali esportati illegalmente e 'scudatì. Martedì arriveranno i dettagli del piano. "Per quel che ci riguarda -spiega il leader dei Democrat - noi stiamo traducendo in emendamenti il nostro piano e martedì prossimo lo presenteremo all'opinione pubblica e alle forze sociali". Poi assicura: "Arriveremo al confronto in Parlamento con le idee chiare e con soluzioni vere e praticabili. Per amor di patria, la maggioranza metta rapidamente un qualche rimedio all'incredibile babele di questi giorni". Tuona Antonio Di Pietro: "Mentre l'economia italiana continua ad andare a picco, il governo di Berlusconi e Tremonti non riesce a capire da dove tirare fuori i soldi che ci vogliono per risanare i conti e si dibatte tra la sciagurata idea di un nuovo premio agli evasori fiscali, che ci derubano continuamente, e la svendita di qualche patrimonio dello Stato".
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