lunedì 25 luglio 2011
Il vicepresidente del consiglio regionale lombardo, indagato nell'inchiesta sulle tangenti per l'area Falck, dà le dimissioni. E si autosospende dalle cariche di partito. «Non ho mai preso soldi da imprenditori ma non voglio che la mia vicenda crei problemi al Pd».
- Appalti, indagato il deputato Pdl Milanese
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Filippo Penati, ex responsabile della segreteria politica di Pierluigi Bersani, indagato nell'inchiesta sulle tangenti per le aree Falck di Sesto San Giovanni, ha scritto una lettera al segretario del Pd nella quale annuncia la sua autosospensione da tutte le cariche di partito (tra le quali quelle in  Direzione nazionale, regionale e nell'assemblea nazionale). In serata ha anche dato le dimissioni da vicepresidente del consiglio regionale della Lombardia."Ribadisco - ha scritto in una lunga nota Penati - la mia totale estraneità ai fatti che mi sono contestati, mentre rilevo che non cessano le ricostruzioni parziali, contraddittorie e false indotte da altre persone coinvolte nella vicenda. Sono accusato con una montagna di calunnie da due imprenditori inquisiti in altre vicende giudiziarie che cercano così di coprire i loro guai con la giustizia"."Non ho mai preso soldi da imprenditori - ha aggiunto - e non sono mai stato tramite di finanziamenti illeciti ai partiti a cui sono stato iscritto. Ora il mio primo obiettivo è quello di recuperare la mia onorabilità, di restituire serenità alla mia famiglia e non voglio che la  mia vicenda e la conseguente martellante campagna mediatica creino ulteriori problemi al mio partito"."Per questo - ha spiegato - ho comunicato oggi al segretario Pierluigi Bersani la decisione di autosospendermi da tutte le cariche che attualmente ricopro nel Partito democratico. Sono convinto che riuscirò a chiarire tutto e confido di poterlo fare nel più breve tempo possibile forte della consapevolezza di non aver commesso alcun reato".
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