sabato 28 marzo 2009
L'appello affinché si modifichi la Costituzione, per la difesa degli immigrati da ogni forma di razzismo e infine anche una critica sulla legge sul testamento biologico: «Siamo sicuri che questa legge sia davvero laica?». Questi i punti toccati da Fini nel suo discorso al congresso del Pdl.
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    "Rilanciamo una grande stagione costituente". A indicare uno degli obiettivi del nuovoPopolo delle Libertà è il presidente della Camera Gianfranco Fini che parlando dal palco della fiera di Roma, dove è in corso il congresso fondativo del Pdl, lancia la sfida alla sinistra che deve decidere se "andare avanti" o rimanere ancorata "ad una stagione consociativa che paralizza il Parlamento.Un appello a riformare la seconda parte della Costituzione, perché, spiega Fini, "rischiamo di nonrendere qualitativamente migliore la nostra democrazia, rappresentativa e governante", anche se, rileva, forse, dalla prima parte manca la parola Europa che i costituenti del 1946-48 non potevano pensare di inserire. È nella sua veste istituzionale e, ad un tempo, di leader politico, che Fini chiede impegno sul tema."È arrivato il momento che il federalismo abbia attuazione attraverso il federalismo istituzionale", in modo che una della due Camere sia il Senato delle Regioni. "Riformiamo il parlamento, le regole parlamentari", ha aggiunto Fini, che ha poi fatto riferimento al recente botta e risposta avuto con il premier Berlusconi a proposito dei rapporti governo-parlamento. "In questa Costituzione i presidenti di Camera e Senato hanno il dovere di rimarcare il ruolo centrale del Parlamento", e allo stesso tempo "bene ha fatto il presidente Berlusconi a rimarcare la necessità di un rafforzamento dei poteri dell'esecutivo". Ma, continua Fini, "se vogliamo evitare la polemica ricorrente" l'unica strada è mettere in agenda la discussione della riforma del sistema di governo del Paese", quello "dei regolamenti parlamentari è solo un anello".La posizione critica sul fine vita: «Sono in minoranza, ma convinto che le istituzioni debbano essere laiche». l"In cauda venenum". Gianfranco Fini nel suo intervento al congresso fondativo del Pdl affronta il delicato tema della laicità, "dell'obbligo per le istituzioni di essere laiche", e lo fa da una posizione che "può anche vedermi in minoranza nel Pdl. Siamo sicuri che il testamento biologico approvato al Senato sia per davveo la laicità? Perchè quando si impone per legge un precetto si è più vicini a una concezione da Stato etico che non da Stato laico. Ma ne discutermo, so perfettamente che è una posizione minoritaria e che comunque va compresa per fare un partito non solo plurale, ma di contenuti e che perlomeno si interroga sui problemi del domani".Berlusconi: «Un bellissimo discorso». «Un brindisi per la nascita del nuovo partito e i complimenti per il discorso appena concluso. Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini si ritrovano nel retropalco del congresso del Pdl, parlano per oltre un quarto d'ora e concludono con un cin cin per il battesimo del nuovo soggetto unitario. "Caro Gianfranco ti faccio i complimenti perché hai fatto un grande discorso", dice il Cavaliere. "Grazie, i tuoi complimenti mi fanno piacere", risponde il presidente della Camera, apparso un pò provato dall'emozione, dopo aver già sul palco visibilmente scaricato con un profondo respiro tutta la tensione accumulata durante l'intervento. Tra i ministri e i parlamentari che si sono avvicinati a Fini, anche il responsabile Giulio Tremonti ha voluto esprimere apprezzamento per le sue parole.
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