giovedì 20 luglio 2017
Approvato emendamento bipartisan che modifica il Codice. Raddoppiano le multe: fino a 2.588 euro
Patente sospesa subito a chi guida col cellulare: fino a 6 mesi
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Cambio radicale per le regole al volante. Basta manovre spericolate mentre ci si distrae parlando (o facendo altro) al telefonino, e basta con le relative polemiche sulla 'linea morbida' verso questo fenomeno: la patente di guida sarà sospesa a chi, mentre è alla guida, usa il cellulare senza auricolare o comunque utilizza lo smartphone. La sospensione scatterà subito, da uno a tre mesi, già alla prima infrazione ed è previsto il raddoppio (da due a sei mesi) in caso di recidiva. Inoltre c’è il raddoppio delle multe: chi verrà 'beccato' la prima volta mentre usa il cellulare alla guida incapperà in una sanzione che va da 322 a 1.294 euro, per chi viene preso la seconda volta da 644 a 2.588 euro. Più la decurtazione di cinque punti la prima volta, che diventano poi dieci alla seconda infrazione. Le modifiche dell’articolo 173 del Codice della strada, che rende di nuovo più dura la pena per chi guida mentre usa il cellulare, sono state sancite ieri in commissione Trasporti della Camera con un accordo trasversale e il relativo emendamento è stato già approvato. Era stato il viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti,

Riccardo Nencini, a spianare la strada a questa modifica, ora messa nero su bianco. «È uno dei nodi più significativi che il governo scioglie per garantire maggiore sicurezza sulle strade», aveva annunciato Nencini ricordando la precedente misura «più blanda», che disponeva invece la sospensione della patente solo alla seconda infrazione in due anni. Detto fatto: «In commissione – ha spiegato Michele Meta, presidente della commissione e relatore del testo – abbiamo pressoché ultimato l’esame degli articoli e degli emendamenti di una legge che ho ritenuto di presentare, alla luce delle diverse emergenze in tema di sicurezza stradale: poche e urgenti modifiche al Codice della strada per contrastare gli incidenti e i comportamenti più rischiosi». «Sono soddisfatto – ha commentato ancora Nencini – che l’orientamento del governo sia stato fatto proprio dal relatore del provvedimento.

Era doveroso assumere una posizione più rigida per limitare l’uso di smartphone e dispositivi elettronici, oggi prima causa di incidenti anche mortali sulle strade». L’emendamento, continua poi Meta, «è stato presentato in un clima di piena condivisione, per affrontare e risolvere l’odiosa e pericolosa abitudine degli italiani di usare il telefono cellulare alla guida. Il nuovo testo segnerà un cambio di rotta decisivo, rispetto alle inefficaci disposizioni attualmente in vigore. Aumentano anche le sanzioni pecuniarie e la decurtazione di punti sulla patente, a corredo di una norma che ha l’intenzione di incidere in modo positivo sulle abitudini alla guida degli italiani. L’innovazione tecnologica – conclude Meta – deve essere sempre uno strumento per migliorare la sicurezza in automobile, come dimostrano le norme, anch’esse contenute nella legge in esame, sull’obbligo di dispositivi anti-abbandono dei bambini.

Quando invece le tecnologie diventano un fattore di distrazione, come testimoniano gli studi recenti sulle cause degli incidenti stradali, bisogna avere il coraggio di rispondere con una norma choc come questa». Soddisfatto è anche il Codacons per il radicale cambio di rotta in tema di sicurezza stradale. «Per tale motivo – sostiene il presidente Carlo Rienzi – chiediamo di prevedere, oltre al ritiro della patente, un incremento dei controlli e soprattutto sanzioni anche per i vigili e agenti che, pur essendo obbligati a farlo, non contestano ai trasgressori l’uso del cellulare alla guida».

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