giovedì 12 settembre 2024
Il miliardario Jared Isaacman è uscito dalla navicella per 20 minuti durante la missione Polaris Dawn organizzata da SpaceX, che ha portato in orbita un equipaggio non professionista
Jared Isaacman inizia la passeggiata nello spazio

Jared Isaacman inizia la passeggiata nello spazio - Ansa

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Dal 1965, anno della prima passeggiata fuori dalla nostra atmosfera, lo spazio è molto più concreto, più vicino, più raggiungibile. Ma forse mai come oggi. Poco dopo mezzogiorno è avvenuta la prima passeggiata spaziale condotta da astronauti non professionisti. La missione era da anni un desiderio del miliardario Jared Isaacman, ceo di Shift4, società di pagamenti elettronici, molto vicino a Elon Musk. In viaggio con lui Scott Poteet, vecchio amico di Isaacman nonché colonnello dell'aeronautica militare in pensione, e due dipendenti di SpaceX, Anna Menon e Sarah Gillis, che si occupano di monitorare tutte le operazioni.

Isaacman e Gillis sono usciti a turno per circa venti minuti a testa. Sono rimasti sempre attaccati alla navetta Crew Dragon attraverso dei cavi lunghi 3 metri e mezzo e che forniscono ossigeno agli astronauti. È in corso il viaggio più lontano dalla Terra mai compiuto da chiunque dai tempi degli sbarchi sulla Luna della Nasa, più di 50 anni fa. La navicella spaziale Crew Dragon si ha raggiunto l’altitudine record di 1.400,7 chilometri.

Tutti i momenti dell’Eva (termine tecnico che indica l’attività extraveicolare) sono stati trasmessi in streaming sul sito di SpaceX, l’azienda aerospaziale di Elon Musk che ha organizzato la spedizione, chiamata “Polaris Dawn”. Il lancio della navicella è avvenuto martedì mattina dal Kennedy Space Center della Nasa in Florida. In neanche un quarto d’ora l’equipaggio si è ritrovato in orbita all’interno della capsula Crew Dragon. Si tratta dell’unico veicolo statunitense che dal 2001 fa decollare e atterrare in modo affidabile esseri umani. Il viaggio durerà cinque giorni in totale e sono previsti oltre 40esperimenti diversi per valutare le conseguenze della permanenza nello spazio per il corpo umano.

È stata anche l’occasione per testare le nuove tute spaziali realizzate da SpaceX, esteticamente molto più alla moda delle tipiche divise della Nasa. Oltre l’apparenza c’è l’innovazione: sono costruite in modo da contenere tutti i sistemi di sopravvivenza. Aria, pressione, impianto elettrico, acqua, connessione, il tutto alla condizione di un’alta mobilità. «A casa abbiamo tutti molto lavoro da fare, ma da qui la Terra sembra davvero un mondo perfetto» sono state le prime parole emozionate di Isaacman, appena rientrato.

La missione Polaris Dawn apre a una nuova generazione di viaggi nello spazio. Gli astronauti proveranno anche a connettersi a Internet attraverso un collegamento laser che cercherà il segnale dai satelliti Starlink, lanciati in orbita sempre da SpaceX. Se dovesse funzionare sarebbe un risultato importante per Elon Musk, che da anni mira all’approdo su Marte e alla realizzazione di un vero e proprio programma di turismo nello spazio.

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