martedì 22 febbraio 2022
La nuova misura parte da marzo ma finora le domande inoltrate sono solo 2,28 milioni su una platea di 7 milioni. C’è tempo fino a giugno per gli arretrati. Buste paga più leggere senza le detrazioni
Partenza lenta per l'assegno unico: 2,2 milioni di domande

Ansa

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Due famiglie su tre non hanno ancora fatto domanda per avere l’assegno unico per i figli, che scatta da marzo. E l’Inps, l’ente che erogherà materialmente il nuovo sussidio, ha deciso di correre ai ripari con una campagna informativa. Dal mese prossimo infatti le buste paga saranno un po’ più leggere perché scompaiono le detrazioni per i figli a carico, che saranno sostituti dalla nuova misura universale. Le famiglie che non fanno subito richiesta per l’assegno rischiano pertanto di avere minori entrate. Il sussidio viene erogato dall’Inps su un conto corrente dei genitori, ma per riceverlo già da marzo occorre presentare domanda (comunicando l’Iban bancario) entro il 28 febbraio. Scaduto il termine, l’importo sarà comunque recuperato con gli arretrati nei mesi successivi a patto di fare domanda entro il 30 giugno. Mentre per le richieste presentate da luglio, l’erogazione dell’assegno spetterà dal mese successivo senza arretrati.

L’istituto ha comunicato ieri di aver ricevuto finora 2.280.705 domande di assegno unico per un totale di 3.801.040 figli. Le famiglie aventi diritto sono circa 7 milioni (per 11 milioni di figli), ne mancano quindi ancora più dei due terzi. L’importo dell’assegno, destinato a tutti i minorenni (in forma ridotta fino ai 21 anni di età) è legato al reddito familiare. Parte da 50 euro mensili a figlio per i nuclei più abbienti e sale fino a un massimo di 175 euro (più le maggiorazioni legate a disabilità, condizione lavorativa dei genitori, numero dei figli) al decrescere della ricchezza. Per avere la quota minima basta solo la richiesta all’Inps mentre per ottenere di più bisogna presentare un Isee aggiornato, indicatore che tiene conto non solo del reddito Irpef ma anche di immobili e liquidità dei genitori. A coloro che percepiscono il reddito di cittadinanza l’assegno verrà versato in automatico sulla carta Rdc, senza bisogno di inoltrare alcuna domanda.
Sul sito www.assegnounicoitalia.it possono essere reperite tutte le informazioni sul nuovo strumento di sostegno delle famiglie.

L’assegno prende il posto delle diverse misure finora destinate alla famiglia (come appunto detrazioni, assegni familiari e bonus) e diventa universale, andando a beneficio anche di partite Iva e lavoratori autonomi che, finora, non godevano di alcune prestazioni. Cambia dunque la busta paga e i sostituti d’imposta (i datori di lavoro) dovranno rifare i conti con le nuove aliquote e detrazioni Irpef. Le novità hanno richiesto un po’ di tempo per essere 'digerite' quindi, come annunciato dall’Agenzia delle Entrate in una circolare dei giorni scorsi, si prevede un periodo di rodaggio fino ad aprile. Oltre alle nuove aliquote cambia anche il bonus di 100 euro (gli ex 80 euro di Renzi) che viene pagato in automatico ai lavoratori sotto i 15mila euro di reddito. Restano comunque le detrazioni per i coniugi a carico e quelle per le spese dei figli oltre i 21 anni.

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