giovedì 18 aprile 2019
La denuncia delle associazioni di malati negli ultimi giorni: «Costa troppo poco, i grossisti preferiscono venderlo nel resto d'Europa». L'Agenzia del farmaco assicura: «È tutto risolto»
Una confezione di Sinemet, il farmaco indispensabile ai malati di Parkinson e di cui si è registrata una drammatica carenza nelle ultime settimane

Una confezione di Sinemet, il farmaco indispensabile ai malati di Parkinson e di cui si è registrata una drammatica carenza nelle ultime settimane

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Una prima risposta all'appello di oltre 10mila malati di Parkinson italiani rimasti senza cure era arrivata dall’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, la settimana scorsa: «Il picco del problema si è verificato nelle scorse settimane e ora la situazione, anche se lentamente e a macchia di leopardo, sta rientrando nella normalità», aveva detto Domenico Di Giorgio, direttore dell’Area ispezioni e certificazioni dell’Aifa. Sul tavolo, la spinosa questione della “scomparsa” dalle farmacie del Sinemet 100+25, a base di levodopa e cardidopa. Il farmaco, per intendersi, che contrasta i principali sintomi della malattia, come bradicinesia, tremore, rigidità e disfagia.

L'allarme: «In 10mila senza»

La denuncia era partita dall’Associazione italiana parkinsoniani, che imputa al basso costo delle confezioni la ragione della carenza di produzione. «Il Sinemet è un farmaco “storico” che esiste dagli anni Settanta – ricorda il presidente dell’Aip, Gianni Pezzoli – e va assunto tutti i giorni, almeno tre volte al giorno, prima dei pasti. Serve a integrare la Dopamina che manca al paziente parkinsoniano. Improvvisamente, è scomparso dalla farmacie e la gente, disperata, non sa come fare. In due giorni, ci hanno contattato, via Facebook, più di 10mila persone, con storie familiari drammatiche».

In Italia, la malattia di Parkinson colpisce oltre mezzo milione di persone e sono decine di migliaia quelle costrette ad assumere quotidianamente il Sinemet. Secondo il presidente Pezzoli, il problema della sua “scomparsa” risale al basso costo di vendita, a fronte di una produzione che è, invece, molto costosa. «In Italia – ricorda Pezzoli – una confezione di sessanta compresse, che dura una ventina di giorni, costa 4,98 euro. All’estero, invece, dove il prezzo è due o anche tre volte più alto, il farmaco, guarda caso, non manca. Non credo, quindi, si tratti di un problema di “riorganizzazione della produzione”, come ci è stato detto, ma di poca convenienza, per le case produttrici, a realizzare un prodotto che ha ridotti margini di guadagno, almeno in Italia. Per i malati, tutto questo si traduce in angoscia e disperazione, perché chi smette di prendere il Sinemet si trova, in breve tempo, bloccato sulla sedia a rotelle o addirittura allettato. Anche per noi non è facile dare risposte, visto che manca un preparato identico. E comunque la malattia di Parkinson può essere una condizione critica che mal sopporta i cambiamenti terapeutici improvvisi».

La svolta ieri: «Confezioni disponibili». Ma non si escludono nuove carenze

A fronte dell’allarme sociale che la carenza di Sinemet sta provocando tra la popolazione parkinsoniana, l’associazione dei malati ha chiesto una rapida presa di posizione delle istituzioni, che porti a una soluzione del problema. «Il ministero paga il Sinemet pochissimo, l’azienda ne produce poco, i grossisti e molti farmacisti italiani possono venderlo legalmente in Europa dove viene pagato di più – denuncia Pezzoli –. Intanto, i pazienti italiani soffrono. Attendiamo una risposta subito. I malati non possono aspettare». Quella risposta è arrivata finalmente ieri: «Il medicinale Sinemet risulta attualmente disponibile, essendo cessati i problemi produttivi che hanno reso il farmaco carente nelle scorse settimane» ha reso noto l'Aifa. Ma - questa la beffa - non si escludono future nuove carenze. In particolare, fa sapere Aifa, il farmaco è ora disponibile nelle confezioni da 200mg+50mg di compresse a rilascio modificato e da 100mg+25mg. Tuttavia, «in considerazione della prevedibile discontinuità locale delle forniture, legate all'elevata richiesta, l'Aifa autorizza eccezionalmente eventuali necessarie importazioni di questa confezione, laddove siano ancora riscontrati problemi. Pertanto, si invitano i pazienti a rivolgersi al proprio farmacista per ordinare la confezione in oggetto».

L'unica confezione che risulta attualmente carente, a causa di problemi produttivi, è quella da 50mg+25mg compresse. Per questa sola confezione, il titolare AIC, spiega Aifa, «non ha ancora comunicato una data certa di fine carenza, anche se è previsto a breve l'arrivo di nuove forniture». Si precisa, infine, che «analoga situazione si è verificata anche in altri Stati membri dell'Unione Europea» e l'Aifa, insieme alle altre agenzie regolatorie e all'Agenzia Europea per i Medicinali (EMA), «sta lavorando per contrastare le carenze e le indisponibilità, problematica comune a livello europeo».

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