venerdì 28 febbraio 2014
​Il ministro Giannini: fondamentale garantire libertà di scelta educativa, da rivedere il contratto dei docenti «pagati poco» e da ripristinare il bonus maturità.
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Scuole paritarie, via libera al pagamento dell’ultima parte rimanente dei fondi stanziati per il 2013. Una notizia attesa da tempo dagli istituti, che sempre ieri hanno «incassato» anche l’apprezzamento per il loro servizio dal neo ministro dell’Istruzione Stefania Giannini. «La libertà di scelta educativa è un principio dell’Unione Europea, oltre che di grande civiltà – dice ai microfoni della trasmissione "Prima di tutto" ieri mattina su RadioUno Rai –: ciò che è pubblico è fondamentale, ma le scuole statali e paritarie devono avere uguali diritti e trattamenti adeguati al loro ruolo».I fondi del 2013. Pochi giorni fa la denuncia che grazie a un non necessario passaggio alla Corte dei Conti, il decreto che stabilisce il pagamento dei fondi recuperati dal taglio previsti nella Legge di Stabilità del 2013, stava subendo ritardi. Ieri l’annuncio atteso: decreto firmato e operativo. «Si spera in una rapida erogazione dei fondi da parte delle direzioni scolastiche regionali» commenta Luigi Morgano, segretario nazionale della Fism, che riunisce le materne di ispirazione cattolica. Di «massima celerità nell’erogazione» parla anche la Cdo-Opere educative, aggiungendo l’invito al neo ministro Giannini affinchè «situazioni di questo tipo non abbiano più a verificarsi». Soddisfatto anche il sottosegretario all’Istruzione uscente Gabriele Toccafondi, che ribadisce la necessità di affrontare il tema della «libertà educativa e della parità scolastica», partendo «dalla realtà e non da preconcetti ideologici. Solo così si potrà capire che senza il contributo nazionale queste scuole rischierebbero la chiusura». E, prosegue il parlamentare del Ncd, osservando che «non mancano le preoccupazioni per il 2014, ma con il lavoro fino ad ora svolto mi sento di dire che siamo sulla buona strada, soprattutto se il tema verrà affrontato realisticamente e non ideologicamente». Dei 223 milioni di euro attesi, ne mancano all’appello 3, che dovrebbero essere recuperati. Degli altri 220 milioni stanziati nel capitolo di spesa 1.299, oltre un quinto (52,4) andrà alle paritarie della Lombardia, seguite da quelle della Campania (29,9), del Veneto (26,8), del Lazio (42,9), dell’Emilia Romagna (17,2) e del Piemonte (14). Le altre Regioni si collocano tutte al di sotto dei 10 milioni di euro.Le mosse del ministro Giannini. Un intervento a 360 gradi quello che la neo titolare del dicastero di viale Trastevere ha fatto nella trasmissione radiofonica di RadioUno. Del resto proprio lei ha accompagnato mercoledì il premier Renzi nella visita a una scuola media di Treviso. Lo ha ricordato il ministro, sottolineando che «la sfida vera oggi per la scuola è affermare il principio che gli insegnanti siano una figura fondamentale non solo nella scuola, ma nella società». Ecco allora parlare di «più autonomia e valutazione per far vincere il merito». Ma anche «rivedere il contratto di lavoro dei docenti, non solo perché è pagato poco, ma perché non ha meccanismi premiali». Magari «equiparandoli a quelli dei loro colleghi europei». Altro tema la sicurezza degli edifici scolastici, che è stato anche ricordato dal presidente del Consiglio Renzi nel suo discorso al Senato. «Occorre studiare in luoghi sicuri» aggiunge Giannini. Nel suo intervento non ha dimenticato la maturità («Favorevole a ripristinare il bonus maturità, anche se è da approfondire in che modo»), la possibilità di ridurre a quattro anni la durata della scuola superiore («Richiede un approfondimento doveroso, non ho nulla di pregiudizialmente in contrario») e il mantenimento della Storia dell’arte («Sono contraria alla sua eliminazione»).
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