sabato 21 gennaio 2017
Padre Lombardi, al convegno dell'Agesci ad Assisi, racconta l'ultima udienza coi giovani di papa Wojtyla, che incontrò gli scout. La grande forza di questo movimento
Giovanni Paolo II durante un incontro con gli scout

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L'ultima udienza coi giovani di Giovanni Paolo II fu quella del 23 ottobre 2004 con gli scout dell'Agesci e del Masci. "Ci lasciò delle parole impressionanti, come un suo testamento. Ci disse alzando la voce col suo fiato residuo e battendo il pugno sul bracciolo della sedia "il futuro del mondo e della Chiesa dipende anche dalla vostra passione educativa!".

"Questo valeva nel 2004, non vale meno oggi, anzi di più". A raccontare questo episodio è padre Federico Lombardi, per tanti anni al fianco di papa Wojtyla. Lo fa, fazzolettone scout al collo, intervenendo al convegno nazionale dell'Agesci in occasione del centenario dello scautismo cattolico italiano.

"Lo scautismo - aggiunge padre Lombardi - è una grande forza educativa, una forza straordinaria, come dimostra già solo il fatto che ha tenuto per più di cento anni e tiene tuttora nonostante il cambiamento vertiginoso che si è realizzato in questo secolo. Con quello che succede nel mondo, vuol dire che qualcosa c'è ed è tanto!".

Educazione con basi molto profonde. "Noi - sottolinea parlando da scout - siamo eredi di una fecondissima e meravigliosa sintesi dello scautismo con la fede cristiana-cattolica". E questo, aggiunge, padre Federico, "non è qualcosa di "cattolico" appiccicato da fuori come un'etichetta, ma una crescita integrata della personalità umana e spirituale fino alla sua maturità e alle scelte di vita, "dalla Promessa alla Partenza"", sottolinea utilizzando i termini del cammino scout.

E per spiegare questo cita alcune parole usate spesso da papa Francesco e centrali anche nel metodo educativo scout: uscire, custodire, servire, "misericordiare", incontrare, camminare, accompagnare, discernimento, cioè "accompagnare i nostri ragazzi a scegliere quale è la direzione giusta che poi decideranno loro se imboccare o meno". Da una papa all'altro. E così padre Lombardi conclude: "La sintonia della nostra pedagogia con i messaggi di Francesco è impressionante. Non dimentichiamocelo!".

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