martedì 3 ottobre 2017
Un nuovo modello organizzativo per chi vive in contesti disagiati e dove non c'è più un tribunale. Si partirà da Piemonte, Liguria e Toscana. Il ministro Andrea Orlando annuncia anche 5mila assunzioni
«Più vicini ai cittadini». Al via gli sportelli di prossimità
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"Più giustizia. Più prossima, più innovativa, più rapida, più efficiente". Con questo slogan il ministro Guardasigilli, Andrea Orlando, ha presentato l'avvio degli "sportelli di prossimità" che permetteranno una migliore fruibilità del sistema giustizia ai cittadini. Si partirà con le regioni Piemonte, Liguria e Toscana. Secondo quanto spiegato nel corso di un incontro con la stampa che si è tenuta oggi nella sede di Via Arenula, il progetto si propone di realizzare un modello organizzativo innovativo, finalizzato a favorire l'accesso dei cittadini al sistema giustizia con particolare attenzione alle "fasce deboli" e a quelli che vivono in contesti disagiati che potrebbero aver vissuto anche la soppressione delle sedi giudiziarie. In pratica questi sportelli permetteranno di orientare su procedimenti e contenziosi oltre a distribuire e raccogliere moduli, fornire informazioni sullo stato dei procedimenti civili, ricevere comunicazioni di Cancelleria, depositare telematicamente il nome dei cittadini. Una volta a regime questi sportelli saranno attivi in tutte le regioni italiane. A questo si affianca l'assunzione di 5.100 unità di personale per le Cancellerie: 1.850 già assunte, 500 programmate nel prossimo trimestre e 1.400 che saranno assunte con il concorso per assistenti giudiziari, che terminerà in ottobre. In seguito ci saranno altri 1.450 reclutamenti. «Queste assunzioni colmano una parte delle 9mila scoperture in organico che ho trovato al momento del mio insediamento», ha detto il Guardasigilli.

Per informatizzare il processo civile un miliardo e 200 milioni fino al 2032

Gli sportelli di prossimità sono un rilancio anche del cosiddetto "processo civile telematico". Secondo quanto si spiega dal ministero, per la informatizzazione nel periodo 2017-2032 saranno investiti un miliardo e 200 milioni. In tutto questo si ricorda che nel penale sono state già portate avanti una serie di innovazioni che riguardano il «sistema con garanzia di interoperabilità, con accesso remoto per gli avvocati, condivisione dei documenti oltre che dei dati». Si va, insomma, verso la integrale gestione informatica del processo, dalla comunicazione della notizia di reato sia per quanto riguarda le registrazioni che i documenti. Per il civile, invece, il progetto prevede che nel periodo 2014-2020, consentire la piena integrazione degli uffici del giudice di pace nel processo civile telematico.


Il Guardasigilli: migliorano i tempi della giustizia civile

Il Guardasigilli ha poi riferito che nel primo semestre di quest'anno migliorano ancora i tempi della giustizia civile, anche con la riduzione dell'arretrato. In base al parametro utilizzato dalla commissione per l'efficienza della giustizia del Consiglio d'Europa (Cepej), che comprende anche gli affari civili che non fanno parte del contenzioso, i tempi medi in primo grado si attestano oggi a 360 giorni per gli affari civili, mentre nel 2012 il dato era di 547 giorni. Per quanto riguarda i soli contenziosi, nel 2015 i tempi medi si attestavano a 1.007 giorni, mentre nei primi sei mesi di quest'anno il dato è sceso a 928 giorni. Migliorano anche i numeri sulle pendenze civili, ha rilevato ancora Orlando, che scendono dagli oltre 500 milioni del 2009 ai 3,1 milioni di quest'anno. «Non è in aumento l'arretrato civile a rischio indennizzi per la legge Pinto - ha osservato - vi è un calo costante dagli oltre 600mila del 2013 ai 420mila di quest'ultimo semestre». Il debito per la legge Pinto si è ridotto a 336 milioni del 2017, mentre nel 2014 era di 456 milioni.


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