venerdì 21 giugno 2013
Il ministro ​Orlando ieri ha incontrato i cittadini alla parrocchia di San Pietro Apostolo a Caivano. Don Patriciello: «Blocchi il flusso di scarti tossici verso la nostra terra». E lui: «Porrò il divieto all’import» e si impegna ad approfondire con la collega Beatrice Lorenzin la questione delle patologie tumorali.
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​Una commissione di esperti per modificare la normativa ambientale e  combattere meglio le “ecomafie”, dare strumenti più efficaci alla magistratura ed evitare la prescrizione dei processi sui rifiuti. L’ha costituita il ministro dell’Ambiente, Andrea Orlando, dopo aver avuto la delega dal governo.L’annuncia nel suo secondo viaggio nella "terra dei fuochi", prima in prefettura a Caserta, poi nella chiesa di San Pietro Apostolo a Caivano, la parrocchia di don Maurizio Patriciello che un anno fa col suo grido di dolore ha sollevato l’attenzione sul dramma dei roghi dei rifiuti. E il ministro col suo annuncio risponde all’ulteriore denuncia sulla prescrizione dei processi. «Dobbiamo trasformare alcune contravvenzioni in veri e proprio delitti per permettere alla magistratura di usare strumenti investigativi più efficaci e evitare il grave problema della prescrizione. Inoltre – aggiunge Orlando – proporrò di inserire finalmente nel Codice penale il reato di disastro ambientale». Un grave vuoto come denunciato ieri su Avvenire, dal consigliere Roberto Pennisi, della Procura nazionale antimafia. Ma non è l’unica risposta che il ministro a voluto portare tra il "popolo inquinato", in una chiesa caldissima e non solo per la temperatura. «La accogliamo come grande amico, volga lo sguardo su questa terra - è l’appello di don Maurizio -. Siamo un popolo che ha paura, che si sente abbandonato». Fa vedere al ministro le foto dei morti di tumore, adulti e bambini. «È una vera ecatombe, siamo stanchi. Tanti ci hanno promesso ma non abbiamo visto niente. C’è una camorra con coppola e lupara e un’altra terrificante con cravatta e computer». E fa una precisa richiesta: «Blocchi il flusso di rifiuti tossici verso la nostra terra». Il ministro risponde. «Sono in carica da appena 45 giorni ma vi chiedo scusa per tutto quello che state subendo. So di essere davanti a un popolo spaventato ma che sta dando anche un grande contributo». Da parte sua annuncia la riforma normativa, il protocollo tra Regione, comuni, prefetture e il consorzio Ecopneus per la raccolta e lo smaltimento dei milioni di pneumatici abbandonati («Così togliamo un po’ di "combustibile" a chi brucia»), un bando con 7 milioni per i comuni commissariati per infiltrazione mafiosa per progetti sulla differenziata, lo stanziamento di risorse per una prima fase di bonifiche, un tavolo col ministero dell’Agricoltura «per far emergere quali terreni non sono inquinati per non danneggiare il lavoro e i prodotti di questa terra». Si impegna poi ad approfondire col ministro della Salute Lorenzin la questione delle patologie tumorali. «Mi faccio carico - aggiunge - dell’approvazione del registro tumori regionale perché non è possibile ci sia altrove e qui no». Infine risponde alla precisa richiesta di don Maurizio sui traffici di rifiuti tossici. «Porrò il divieto all’import dei rifiuti industriali in Campania». Poco? Tanto? Molti cittadini intervengono. Chiedono, protestano. Vogliono sapere le intenzioni del ministro anche su altri temi, dai rifiuti urbani agli inceneritori. C’è un po’ di tensione, soprattutto per il tentativo di alcuni esponenti del Movimento 5 stelle di cavalcare la protesta. Ma don Maurizio richiama tutti al dialogo, tra gli applausi dei suoi parrocchiani. «Lo so anche io che quello che vi ho annunciato è un "topolino" e che ora dovremo occuparci della "montagna" - replica Orlando -. Ci vogliono far litigare ma non sarà così». Non si tira indietro neanche sugli inceneritori e spiega che «prima dovremo migliorare la differenziata, poi fare gli impianti di trattamento e solo alla fine parleremo di inceneritori. Però - aggiunge - mi piacerebbe vedere manifestazioni non solo contro gli impianti ma anche per l’apertura di quelli già fatti». Ma è della "terra dei fuochi" che ora si vuole occupare di più. «Vi prometto che tornerò perché c’è ancora tanto da fare insieme. Il mio impegno è di lasciare questa terra un po’ migliore di come l’ho trovata».
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