giovedì 12 dicembre 2019
Seduta straordinaria del Consiglio comunale alla presenza del capo dello Stato Mattarella. Poi il corteo fino al luogo della strage. Ieri la posa dell’albero dedicato a Pinelli: «Vittima innocente»
Ore 16.37, Milano si ferma per ricordare Piazza Fontana
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Ci sarà anche il capo dello Stato Sergio Mattarella alla seduta straordinaria di oggi del Consiglio comunale di Milano, convocata dal presidente dell’assise milanese Lamberto Bertolè, dedicata alla commemorazione delle 17 vittime e degli 88 feriti causati dalla bomba collocata all’interno della banca nazionale dell’agricoltura da un gruppo di fuoco appartenente alla formazione di estrema destra Ordine Nuovo.

Un momento istituzionale che prevede l’intervento in Aula dello stesso Bertolè, del sindaco Beppe Sala e la relazione del presidente associazione familiari vittime piazza Fontana Carlo Arnoldi. I milanesi potranno vedere la diretta sui maxi-schermi collocati in Galleria Vittorio Emanuele, questo per sottolineare come ha detto ieri il sindaco Sala il fatto «che in questi giorni la città abbia vissuto con intensità» le celebrazioni del ricordo della strage di piazza Fontana. Al termine dei lavori in Consiglio, fuori da Palazzo Marino, sede del Comune di Milano, in piazza della Scala (dove in quel tragico giorno del 1969 venne rinvenuta nella sede della Banca commerciale italiana una seconda bomba per fortuna inesplosa) partirà poi il corteo che raggiungerà piazza Fontana per la cerimonia commemorativa alle 16.37, nell’ora esatta della strage.

Ma anche la giornata di ieri per Milano è stata all’insegna del ricordo di quei tragici giorni, che esposero successivamente la nostra Repubblica all’avvio di due momenti storici diversi ma coincidenti chiamati “strategia della tensione” e “anni di piombo”.

Da mercoledì in piazza Segesta c’è una quercia rossa piantata dal Comune in ricordo di Giuseppe 'Pino' Pinelli, il ferroviere anarchico coinvolto ingiustamente nelle indagini sulla strage di piazza Fontana e che morì cadendo da una finestra della Questura di Milano alcuni giorni dopo la bomba, durante un interrogatorio. Oltre all'albero è stata scoperta anche una targa con la scritta: «Albero dedicato a Giuseppe Pinelli. Ferroviere, anarchico, partigiano. 18esima vittima innocente in seguito alla strage di piazza Fontana. A 50 anni dalla tragica morte, in ricordo nel quartiere in cui abitò».

«La mia presenza qua ha soprattutto il significato di chiedere scusa e il perdono della città per quello che è stato – ha detto il sindaco Sala nel corso della piantumazione dell’albero dedicato a Pinelli nel quartiere di San Siro, a cui hanno partecipato le due figlie Silvia e Claudia –. È qualcosa che credo sentiamo tutti profondamente e credo sia qualcosa che vada fatto. È la nostra richiesta di perdono alla famiglia e facciamo anche una promessa cioè che come Milano continueremo ad essere quello che siamo. Milano sta cercando di lasciare un segno profondo politico e sociale».

La targa in memoria di Giuseppe Pinelli.

La targa in memoria di Giuseppe Pinelli. - Fotogramma

Il sindaco di Milano Giuseppe Sala ieri alla piantumazione dell’albero dedicato a Giuseppe Pinelli, con sotto la targa alla memoria

Il sindaco di Milano Giuseppe Sala ieri alla piantumazione dell’albero dedicato a Giuseppe Pinelli, con sotto la targa alla memoria - Fotogramma

Sala ha poi detto che «oggi siamo qui a ricordare una tragedia che non doveva succedere, anche perché Pinelli era uno dei cittadini che faceva il suo dovere e si impegnava politicamente. La Milano di oggi è anche figlia della figura di Pinelli, di quello che ci ha lasciato e di quello che abbiamo imparato. Non è mai tardi per imparare e io dalla sua storia penso di avere imparato molto».

«Io credo che un ministro della Giustizia debba sapere anche ammettere i fallimenti della giustizia italiana. E su piazza Fontana ha sicuramente fallito», ha aggiunto in serata il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede.

«Dopo 50 anni arriva questo gesto che ci ricorda che Milano è e resta una città antifascista e ricorda Pino l’anarchico con un gesto importantissimo – ha detto la figlia, Silvia Pinelli –. Mio padre era un anarchico, l’aveva sposata l’anarchia e ne aveva fatto il suo modo di vivere e di rapportarsi in famiglia e fuori: era un pacifista che credeva nell’uomo e nei suoi valori. Si è sempre impegnato per questo».

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