venerdì 9 dicembre 2016
Il costituzionalista: l'eliminazione del ballottaggio imporrebbe un patto tra forze riformiste. Penso al Pd di Renzi e ad una svolta di Forza Italia.
Clementi: «Ora sarà tutto veloce, si può votare in meno di tre mesi
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«In due o tre mesi è possibile tornare alle urne ». Ne è convinto Francesco Clementi, costituzionalista vicino a Renzi, ex componente della commissione dei saggi per le riforme promossa da Letta e Napolitano. Che immagina ora «un’alleanza sulla legge elettorale contro le forze anti-sistema che sostenga un Renzi-bis».

Ma il 24 gennaio è il giorno dell’udienza, ci sarà da attendere sentenza e motivazioni.

Ma non escluderei per quella data anche l’uscita di un 'pacchetto completo'.

La sentenza sarà di immediata applicazione?

Tutte le sentenze sulle leggi elettorali sono autoapplicative, con l’integrazione di un decreto di natura tecnica. La sentenza si porrà anche l’obiettivo di armonizzare l’Italicum con il cosiddetto Consultellum, la legge del Senato modificata in base agli interventi sul Porcellum.

Ma Mattarella segnala il problema omogeneità.
C’è il rischio che due elettorati diversi diano luogo a maggioranze incompatibili fra le due Camere. E l’elemento più asimmetrico fra i due sistemi è il possibile ballottaggio alla Camera.

Che molti danno già per morto, per mano della Consulta.
Io non lo dò per scontato. Ma anche se non cadesse ci si dovrebbe mettere mano per via parlamentare. Senza però dar vita a una norma del tutto nuova. Con il panorama politico frastagliato è difficile immaginare un accordo che porti a una nuova legge. Credo che la stabilità politica si difenda meglio andando al voto razionalizzando le norme che ci sono, piuttosto che riaprendo la discussione col rischio, in caso di insuccesso, di aumentare la distanza fra cittadini ed elettori.

Ma se salta il ballottaggio le larghe intese vanno prese in considerazione.
Il fallimento della riforma costringe a tenere aperta questa possibilità. Perché non provarci subito, prima del voto?
Un’alleanza ampia fra riformisti va fatta, prima o dopo il voto. E i numeri del referendum sono incoraggianti, al riguardo.

Forza Italia sembra interessata.
Ma se questo governo deve fare la legge elettorale chi vuol contribuire deve votare la fiducia. Chi ha interesse a non favorire le forze anti-sistema deve assumersi le sue responsabilità da subito. Valutando anche il reincarico a Renzi, con una nuova maggioranza contro tutte le forze che non sono antisistema.

Sulla legge elettorale non si può intervenire subito?
Quelli che hanno lavorato per il No e ora chiedono a gran voce il voto dovrebbero essere interessati più di altri a porre mano alla legge, prima ancora della sentenza. L’appello di Renzi al governo di tutti è rivolto anche a loro.

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