lunedì 7 dicembre 2009
Inaugurato il nuovo edificio di legno, dono del Trentino all'Abruzzo. Commosso il parroco, don Cesare, e le autorità. La tragedia di aprile ha creato uno stretto legame tra la popolazione locale e i volontari che hanno lavorato per la rinascita del piccolo paese distrutto dal sisma.
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Un raggio di sole squarcia la nebbia andando ad illuminare il nastro inaugurale proprio mentre viene tagliato. Poi con il suono della campana si spalancano le porte della nuova chiesa di Onna, intitolata alla Madonna delle Grazie. Quella campana tanto amata, perché estratta integra dalle macerie, ha accompagnato in questi mesi gli onnesi nella preghiera. Per lei, infatti, era stato costruito accanto alla tenda chiesa una piccolo campanile perché continuasse ogni giorno a suonare al calar della sera. È appunto lei ad annunciare, ma dall’alto di quello in legno, che il villaggio della solidarietà di Onna è davvero completato grazie al buon cuore dei trentini. Sono loro infatti, gli artisti del legno della Val di Sole, ad aver promesso una nuova chiesa entro Natale proprio a quel borgo che più di tutti ha pagato un prezzo alto il 6 aprile. Centotrenta metri quadri che cercano di riproporre gli elementi caratteristici del rinascimento abruzzese; non una chiesa trentina, dunque, ma una che gli aquilani sentano come propria, perché ispirata alle loro chiese distrutte. È entrando nella nuova casa del Signore che però si comprende il profondo legame tra le due terre; sull’altare, infatti, c’è una piccola statua di San Vigilio, il patrono del Trentino. «San Vigilio – spiega l’arcivescovo di Trento, Luigi Bressan – era un evangelizzatore, nel suo peregrinare ha voluto fondare anche un asilium per ospitare i bisognosi; un aiuto che cerchiamo di dare anche noi con questo luogo di culto che invita alla preghiera, alla riflessione». La gente qui non ha mai vacillato: insieme dal primo giorno in tenda, insieme nell’entrare dentro le casette, insieme nel festeggiare l’ultimo tassello che mancava alla nuova Onna. «È bello pensare come in un paese che ha tanto sofferto, oltre alle case – precisa l’arcivescovo dell’Aquila, Giuseppe Molinari – ci sarà anche la casa del Signore, un luogo che scandirà i tempi di questa comunità, un luogo di rinascita».La soddisfazione più grande è però quella del parroco, don Cesare Cardozo; questa è una tappa fondamentale, sottolinea, nel percorso della ricostruzione spirituale di questa gente: «Da oggi la comunità ritroverà un proprio spazio di intimità con Dio. L’inaugurazione arriva alla conclusione della prima settimana di Avvento, un periodo che vogliamo sia un’occasione di attesa e di speranza per tutti». Sarà un Natale nel vero spirito cristiano per Onna, ma anche per i trentini che dopo aver collaborato nell’emergenza, pensano anche alla rinascita dell’Abruzzo, «non solo nel suo bisogno strutturale – precisa il presidente della Provincia, Lorenzo Dellai – ma per far risorgere lo spirito di questa gente». Solidarietà e sobrietà, le parole d’ordine dei trentini e di tanti che nell’ombra lavorano per l’Abruzzo. «È bello – aggiunge l’assessore alla Solidarietà, Lia Beltrami – vedere realtà diverse lavorare insieme donando il progetto, i materiali, la manodopera». Il successo del volontariato si aggiunge a quello meno ufficiale degli onnesi. «Ho perso tutto – dice una signora ferma sul ciglio della chiesa – ci hanno donato le case, ma ora sentirò di nuovo il rintocco della nostra campana e questo è il segno che la vita qui è davvero ricominciata».
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